Forse a qualcuno è sfuggito, ma lo
psichiatra Raffaele Morelli, in relazione alla gravidanza e alla scelta
del nome dei nascituri, se ne è uscito così: "Il nome del bambino lo
deve scegliere solo la mamma...".
Beh, non sottovalutiamo il fatto che il buon Morelli è autore di saggi indimenticabili come Dimagrire
è facile, Pensa Magro, Dimagrire senza dieta, Felicità istruzioni per
l'uso, La felicità è dentro di te, Corso pratico di Autostima, Ama e non
pensare, Non siamo nati per soffrire, Guarire senza medicine, Il
segreto dell'amore felice, I consigli per vivere bene.
Il Guru del luogo comune o l'orgoglio
della Psichiatria italiana? Attendiamo con trepidazione che pubblichi
qualcosa pure su come vincere al totocalcio.
Per adesso tanta comprensione per il povero Morelli, chissà che infanzia triste deve aver avuto...
Raffaele finisci il latte;
Raffaele fai il ruttino;
Raffaele togli le dita dal naso;
a Raffae’, e dormi, cazzo;
Raffaele, mastica con la bocca chiusa;
Raffaele, io t’ho messo al mondo ma adesso, quantevveroddio, te magno...
Raffaele non fare il saputello che poi a scuola ti gonfiano;
Raffy, ormai hai 15 anni, è ora di togliere il pannolino;
Raffaele, te l’ho detto mille volte, tira la catena;
Raffaele, smettila di chiuderti in bagno che diventi cieco;
RAFFAEEELEEEEEE … !
Sempre e solo la madre, il padre non gli ha mai rivolto la parola? Che tristezza !
Da quello che dice emergono tre possibilità:
1. il papà non lo chiamava mai, lo ha ignorato fino a 18 anni,
2. il papà ha perso la favella quando lo ha visto in sala parto,
3. il papà è scappato di casa appena ha capito che da grande il figlio avrebbe detto stronzate quando lo intervistavano.
Anzi, esistono altre dolorose
possibilità come un padre sordomuto, un padre morto prima che lui
nascesse, oppure non ha mai saputo chi fosse il padre … ma voglio
considerare solo le tre opzioni principali, le più verosimili.
Poi Raffy è cresciuto, papà e mamma lo
hanno fatto studiare (o solo mamma?) e ora prova a buttarla sullo
scientifico, sale in cattedra con la menata della tattività acustica che temo serva a strappare consensi materni, oltre che a far dire a qualche ascoltatore ma come parla bene questo qui!.
Ok Raffae’, facciamo finta che sia
come dici tu, ma il padre non esiste? Cioè, stai parlando degli orfani
di guerra o di tutti i bambini?
Devo rivelarti un segreto ma tieniti forte, forse ti stupirà: ci sono anche i padri.
C’erano pure quando papà e mamma (o
solo mamma?) ti hanno pagato l’università, ma negli ultimi tempi il
ruolo paterno si è evoluto parecchio, aggiornati.
I nuovi padri sono molto più partecipi
nel percorso di crescita dei figli, parlano al figlio già prima del
parto (proprio per rendere la voce paterna familiare al nascituro, pensa
un po’), cantano filastrocche e raccontano favole mentre accarezzano il
pancione della mamma, fanno i corsi pre-parto, sono presenti alla
nascita, si alzano di notte per cullare i figli, massaggiano le gengive
quando spunta il dentino, poi li seguono a scuola e nelle attività
extrascolastiche.
Ma soprattutto – notizia che spero non
ti sconvolgerà – parlano con i figli, giocano, amano trascorrere del
tempo anche facendo le cose più semplici, come insegnare loro a colorare
o fare il cavalluccio a quattro zampe sul pavimento.
Puoi anche avere un bagaglio di
esperienze personali e/o lavorative diverse, ma i padri presenti sono
una realtà. Ovviamente non sono tutti così, ma esistono. Se tu non li
conosci pazienza, ma non vuol dire che non esistano.
Quindi arriva la vena integralista, Raffaele “Adolf” Morelli detta al mondo le sue Verità:
I padri non devono parlare ai figli, è un’esclusiva materna
I padri non devono entrare in sala-parto, è un’esclusiva materna
I padri non devono partecipare alla scelta del nome, è un’esclusiva materna perché (questa è bellissima) “la mamma lo ha dentro il suo mondo interno, pesca il nome dall’immensità acquatica”.
E, ciliegina sulla torta, chi non la pensa come lui è un cretino.
Morelli dixit.
Democratico lo psichiatra, alla faccia della libertà d’opinione.
Raffaele, se ne sei veramente convinto
non limitarti ai proclami al microfono, agisci, porta le tue dotte
teorie alla Procura della Repubblica. Sporgi denuncia per maltrattamenti
all’infanzia contro tutti i primari di ostetricia degli ospedali
italiani che accettano i padri in sala-parto, contro tutti i centri
Nascita Montessori che organizzano corsi pre-parto per la coppia, contro
tutti i padri che hanno avuto la sfrontatezza di chiedere “che ne dici se la chiamiamo Lucia?”
Vediamo che ti rispondono in Tribunale.
Morelli, grazie di esistere, sei meglio di Woody Allen.
Fonte: http://www.adiantum.it/public/3660-morelli-dixit.-il-guru-della-psichiatria-de-noantri-meglio-di-woody-allen.asp?nuovo=true