Trento. Con le parole «vale più un chilo di bambino che un chilo di
eroina» l’onorevole Antonio Guidi, specialista in neurologia e
neuropsichiatria infantile e medico neurologo, ministro della famiglia e
solidarietà sociale nel primo governo Berlusconi e sottosegretario alla
salute nel secondo, ha dipinto sagacemente la situazione della
giustizia minorile nel corso del convegno “Ridateci i nostri figli”
organizzato e promosso da CCDU (Comitato dei Cittadini per i Diritti
Umani), PSF (Pronto Soccorso Famiglie) e ADIANTUM, e tenuto presso la
Sala di Rappresentanza del Palazzo della Regione a Trento. Il convegno è
stato un enorme successo con oltre 300 presenze e aveva come
sottotitolo “La crisi economica colpisce le famiglie ma non le case
famiglia. Perché psichiatri, psicologi e assistenti sociali hanno il
potere di portar via i nostri figli?”. Questa serata ha chiarito ai
partecipanti e alla cittadinanza alcune importanti (e negative)
“sfumature” sul problematiche del sistema e sulle possibili soluzioni.
Il convegno è anche disponibile su YouTube per chi non ha potuto
partecipare.
Nel convegno sono stati descritti i problemi e le difficoltà principali
in ambito minorile come ad esempio i numeri impressionanti, con stime
ufficiali di 32.000 bambini sottratti alle famiglie e 1,9 miliardi di
euro per finanziare questo sistema. Purtroppo il Trentino non è la
pecora nera in Italia solo perché battuto dalla Liguria per le
percentuali di bambini sottratti, mentre il rapporto tra i bambini
ospitati in strutture residenziali e quelli ospitati in famiglie
affidatarie è di circa 3 bambini in casa famiglia contro 1 in famiglia
affidataria, una percentuale bassissima e scandalosa se confrontata ai
10 milioni e mezzo di euro spesi per i nostri bambini. A tutto questo si
aggiunge l’assordante assenza del presidente della 4a commissione
Mattia Civico e dell’assessore alle politiche sociali Violetta Plotegher
sarebbero potuti venire ad ascoltare gli insigni relatori per assistere
meglio le famiglie e i nostri bambini.
Purtroppo, a differenza del resto d’Italia, dove il dibattito sui
cambiamenti è comunque presente nelle istituzioni, il “sistema trentino”
si oppone a qualsiasi tentativo di riforma. La mozione di riforma dei
servizi sociali del consigliere comunale Gabriella Maffioletti non è
stata approvata. Lo stesso per le misure di sostegno ai genitori
separati. Anche i documenti e DDL presentati da Bruno Firmani e Pino
Morandini sono stati bocciati. Nella nostra regione, pochi giorni fa, un
bambino di tre anni è stato sottratto alla famiglia mentre la mamma
partoriva un’altra bambina, sebbene avesse una forte rete famigliare di
sostegno. Piange disperato in una casa famiglia e nessuno lo ascolta. Ci
sono decine e decine di segnalazioni di bambini sottratti che
vorrebbero tornare in famiglia e non vengono ascoltati. E le recenti
fughe di bambini dalla comunità di Bedollo e dal villaggio SOS sono solo
la punta dell’iceberg. Ricordiamo che Casa Padre Angelo è stata appena
ispezionata dai NAS, mentre il flagrante conflitto di interesse del
dott. Antonio Mazza, presidente di una casa di accoglienza, che ha
seduto in giudizio come giudice onorario in un procedimento che
riguardava una mamma ospite della sua stessa comunità, è ora oggetto di
interrogazioni comunali, provinciali e parlamentari.
Ma durante i lavori del convegno è stata data anche grande enfasi ai
cambiamenti in atto. Primo tra tutti, quello che scaturisce dal Senato,
che il 22 maggio 2012 ha approvato all’unanimità la richiesta di
dichiarazione d’urgenza per l’esame congiunto in Commissione giustizia
dei DDL vertenti su materie relative all’istituzione di sezioni
specializzate per le controversie in materia di persone e di famiglia e
di soppressione dei tribunali per i minorenni. Sono state raccolte
centinaia di firme a sostegno di questa riforma che si aggiungono alle
migliaia già raccolte e consegnate al Senato.
L’evento è stato moderato da Silvio De Fanti, Vice Presidente del
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, mentre i relatori sono stati
l’On. Antonio Guidi, Specialista in neurologia e neuropsichiatria
infantile e medico neurologo, l’avv. Francesco Miraglia, Avvocato del
foro di Modena e coautore del libro “Ridateci i nostri figli”, Antonella
Flati, Presidente dell’Associazione Pronto Soccorso Famiglie e
Gabriella Maffioletti, Consigliere del Comune di Trento e delegata
Adiantum per il Trentino.
Fonte:
http://www.crescoacasa.com/vale-piu-un-chilo-di-bambino-che-un-chilo-di-eroina
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