I nostri marò tornano a casa per le feste di Natale! Addirittura due
settimane, che è già un buon risultato, perchè l'Alta Corte del Kochi ha
capito come per gli Italiani sia importante trascorrere il natale (per
il Kochi, in minuscolo) in famiglia.
«Abbiamo appreso la notizia con grande sollievo: una prova della
sensibilità indiana per i valori piu sentiti del popolo italiano per
l´importante festività natalizia». Cosi il ministro degli esteri Giulio
Terzi commenta la concessione da parte della corte indiana del permesso
ai marò. Almeno lo dice il Messaggero.
E dire che gli Indù mica lo trascorrono, il Natale, come noi, mica son
cristiani! E non è mica una notizia scontata, considerato che la vicenda
dei due marò si è trascinata per dieci mesi, innescando una lunga ed
estenuante battaglia nelle aule giudiziarie, tuttora in corso. Non è un
risultato scontato, per un popolo non cattolico, non cristiano, non
laico, non massonico, in un paese dove ancora ci sono le caste!
Sto cedendo al sentimento di ritenermi contento di essere Italico. Da
noi niente caste, niente ingiustizie, difesa del diritto. Poi ricordo
che lo Stato Italiano, il tribunale dei minori di T. (un giudice esperto
togato ed ermellinato), mi ha allontanato (2007) da mio figlio per sei
mesi, per poi archiviare e dirsi "Incompetente". Poi mi ricordo che lo
Stato Italiano, il tribunale di Torino, non mi ha mai lasciato
trascorrere quindici giorni, ma neanche sette continuativi, a Natale
(per gli Italiani in Maiuscolo) con mio figlio, benchè non siano mai
state messe in discussione le mie capacità genitoriali, in tre perizie.
Poi mi ricordo delle camarille tra la psicologa dell´ASL (il cui marito
è diventato l´avvvocato della mia ex) e la mia ex-moglie! Poi mi
ricordo che lo Stato Italiano è stato sordo per anni di fronte alle mie
italiche richieste di trascorerre più tempo con mio figlio, con l´unica
parte della mia famiglia rimasta, e ha protratto le sue tempistiche
oltre la ragionevole durata del processo (siamo oltre la legge Pinto).
Poi penso che tra le due ultime udienze sono passati inutilmente dieci mesi, come per i marò!
Poi penso a tutte le mediocrità e le falsità che ho sentito dire sulla
bigenitorialità, a tutte le testimonianze ricavate nei tribunali di
leggi non applicate, mai applicate, prima fra tutte la legge sul
divorzio.
Poi penso al sabba delle psico-astrologhe delle nostre NPI e ASL, alle
nostre SS (Servizi sociali), alle relazioni psicodiagnostiche delle
psico-anti-abuso, alle camarille tra psicologhe e avvocati, ai colloqui
psicodiagnostici tra minori e "esperti", non videoregistrati, condotti
in solitaria, dalle risultanze fantasiose e creative, degne della
migliore psicologia creativa.
Mi sorge un dubbio, nato da quanto leggo sulla presupposta sendibilità
delle corti dell´India alle usanze italiche del Natale, osservo: "In
Italia forse non abbiamo le caste, forse possiamo pure dire di avere un
sistema giudiziario garantista, degli ill.mi togati, degli esimi
ermellini, degli esperti innovatori, degli infallibili consulenti, degl
ottimi giudici, ma lasciatemelo dire: in diritto di famiglia la nostra
giustizia, per la sua insensibilità, per i tempi processuali e per
l´inosservanza delle esigenze e tradizioni Italiche, è peggio di quanto
dimostrato della corte del Kochi. Anzi, per il modo in cui svolge la sua
attività, e per il non-rispetto delle leggi, rassomiglia più al
prodotto della più deleteria terra dei cachi".
fonte:
http://www.adiantum.it/public/3224-in-india,-paese-delle-caste,-maggior-rispetto-per-il-natale-dei-genitori---di-giulio-c..asp
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