giovedì 3 gennaio 2013

Peggio del Kochi...

I nostri marò tornano a casa per le feste di Natale! Addirittura due settimane, che è già un buon risultato, perchè l'Alta Corte del Kochi ha capito come per gli Italiani sia importante trascorrere il natale (per il Kochi, in minuscolo) in famiglia.
«Abbiamo appreso la notizia con grande sollievo: una prova della sensibilità indiana per i valori piu sentiti del popolo italiano per l´importante festività natalizia». Cosi il ministro degli esteri Giulio Terzi commenta la concessione da parte della corte indiana del permesso ai marò. Almeno lo dice il Messaggero.
E dire che gli Indù mica lo trascorrono, il Natale, come noi, mica son cristiani! E non è mica una notizia scontata, considerato che la vicenda dei due marò si è trascinata per dieci mesi, innescando una lunga ed estenuante battaglia nelle aule giudiziarie, tuttora in corso. Non è un risultato scontato, per un popolo non cattolico, non cristiano, non laico, non massonico, in un paese dove ancora ci sono le caste!
Sto cedendo al sentimento di ritenermi contento di essere Italico. Da noi niente caste, niente ingiustizie, difesa del diritto. Poi ricordo che lo Stato Italiano, il tribunale dei minori di T. (un giudice esperto togato ed ermellinato), mi ha allontanato (2007) da mio figlio per sei mesi, per poi archiviare e dirsi "Incompetente". Poi mi ricordo che lo Stato Italiano, il tribunale di Torino, non mi ha mai lasciato trascorrere quindici giorni, ma neanche sette continuativi, a Natale (per gli Italiani in Maiuscolo) con mio figlio, benchè non siano mai state messe in discussione le mie capacità genitoriali, in tre perizie.
Poi mi ricordo delle camarille tra la psicologa dell´ASL (il cui marito è diventato l´avvvocato della mia ex) e la mia ex-moglie! Poi mi ricordo che lo Stato Italiano è stato sordo per anni di fronte alle mie italiche richieste di trascorerre più tempo con mio figlio, con l´unica parte della mia famiglia rimasta, e ha protratto le sue tempistiche oltre la ragionevole durata del processo (siamo oltre la legge Pinto).
Poi penso che tra le due ultime udienze sono passati inutilmente dieci mesi, come per i marò!
Poi penso a tutte le mediocrità e le falsità che ho sentito dire sulla bigenitorialità, a tutte le testimonianze ricavate nei tribunali di leggi non applicate, mai applicate, prima fra tutte la legge sul divorzio.
Poi penso al sabba delle psico-astrologhe delle nostre NPI e ASL, alle nostre SS (Servizi sociali), alle relazioni psicodiagnostiche delle psico-anti-abuso, alle camarille tra psicologhe e avvocati, ai colloqui psicodiagnostici tra minori e "esperti", non videoregistrati, condotti in solitaria, dalle risultanze fantasiose e creative, degne della migliore psicologia creativa.
Mi sorge un dubbio, nato da quanto leggo sulla presupposta sendibilità delle corti dell´India alle usanze italiche del Natale, osservo: "In Italia forse non abbiamo le caste, forse possiamo pure dire di avere un sistema giudiziario garantista, degli ill.mi togati, degli esimi ermellini, degli esperti innovatori, degli infallibili consulenti, degl ottimi giudici, ma lasciatemelo dire: in diritto di famiglia la nostra giustizia, per la sua insensibilità, per i tempi processuali e per l´inosservanza delle esigenze e tradizioni Italiche, è peggio di quanto dimostrato della corte del Kochi. Anzi, per il modo in cui svolge la sua attività, e per il non-rispetto delle leggi, rassomiglia più al prodotto della più deleteria terra dei cachi". 

fonte: 
http://www.adiantum.it/public/3224-in-india,-paese-delle-caste,-maggior-rispetto-per-il-natale-dei-genitori---di-giulio-c..asp

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