fonte:
http://www.adiantum.it/public/3234-la-messa,-i-sacerdoti-e-il-coraggio-%28che-manca%29-di-celebrare-i-separati.asp
Al teatro don Bosco di Torino, in corso Francia, angolo via Stupinigi a
Cascine Vica, è stato organizzato uno spettacolo teatrale di fine anno.
Fra i tanti avvisi nella bacheca dell´Oratorio, mi ha sorpreso un
foglietto a colori, con un avviso per i padri separati di poter avere a
disposizione un alloggio "dove fare i papà".
Un alloggio a ore o a giorni...
Inorridire o sentirsi contenti? Avvertire lo sfacelo che incalza le
nostre famiglie, divide padri e figli, allontana gli affetti, distrugge e
annienta i contatti umani, nella pressochè totale indifferenza dei
media? Oppure essere contenti, perchè "qualcosa si muove ", qualcosa
viene agito, viene escogitato per sollevare parzialmente le sorti di
molti? Limitandosi ad assistere le situazioni di forte crisi, non si
corre forse il rischio di banalizzare?
Il problema è non avere un alloggio con cui trascorrere qualche ora con
i figli, ma, piuttosto, non vedere riconosciuto un diritto, sacrosanto e
religioso diritto, di partecipare concretamente e significativamente
alla crescita dei figli. Il rischio è che, tacendo l´iniquità delle
separazioni italiche, e indulgendo nel comportamento di molti (cristiani
cattolici compresi) che negano i diritti fondamentali delle nostre
famiglie, la situazioni diventi cronica.
Il problema dei separati non è solo il potere o non potere ricevere i
Sacramenti. Le forze che mirano a distruggere l´immagine della Sacra
Famiglia sono ben più vigorose, ben armate, ben organizzate. Non si
interessano dei Sacramenti, si interessano dell´intima esigenza umana e
genitoriale, e la negano con nuove fanta-teorie, sostenute dal nulla....
Eppure basterebbe poco, per far finire l´iniquità. Basterebbe che ogni
Santa Domenica, in ogni Santa Messa, oltre alle intenzioni di preghiera
per i disoccupati, i malati, i bisognosi, i diseredati, si ricordasse
più esplicitamente una parola, che sembra davvero tabù: "separati".
"....Per i figli dei genitori separati civilmente, affinchè le
istituzioni comprendano il loro diritto a vivere in modo bilanciato con i
genitori, usufruendo dell´amore e delle cure di entrambi,
preghiamo.....". Oppure, come disse Monsignor André Vingt-Trois,
arcivescovo di Parigi, presidente della Conferenza episcopale francese,
per la festa dell´Assunzione "Per i bambini e i giovani; che tutti
aiutino ciascuno a scoprire il proprio cammino per progredire verso la
felicità; che cessino di essere oggetto dei desideri e dei conflitti
degli adulti per godere pienamente dell´amore di un padre e di una madre".
Basterebbe poco, davvero molto poco. Forse ci vorrebbe molto coraggio,
davvero tanto. Povero celebrante, povero sacerdote: diventerebbe
certamente bersaglio della maggior parte delle rivistucole e dei
giornaletti satirici. Ne farebbero scempio, per qualche giorno. Poi il
popolo cristiano non potrebbe far altro che accettare e dare
testimonianza alla Verità.
Possa il Signore ricompensare chi con impegno collabora ogni giorno a far conoscere la Verità, specie con la comunicazione.
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