Era pur ovvio, fin troppo ovvio che la stampa mondiale cadesse nello stereotipo, focalizzandosi sulla cosiddetta “questione dei matrimoni gay”. Questa sembra essere l’unica reazione a una vicenda scaturita nel nostro torrido Ferragosto, della quale cerco di fare uno stringato riassunto.
Monsignor André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi,
presidente della Conferenza episcopale francese, per la festa dell'Assunzione
formula una preghiera, che, alla quarta invocazione, recita:
"Per i bambini e i giovani; che tutti aiutiamo
ciascuno a scoprire il proprio cammino per progredire verso la felicità; che
cessino di essere oggetto dei desideri e dei conflitti degli adulti per godere
pienamente dell'amore di un padre e di una madre".
La preghiera suscita un vespaio di proteste, che hanno avuto
eco anche sul quotidiano Le Monde (Le Monde)
Proteste a cui hanno seguito altre prese di posizione (21
agosto 2012, Le Monde)
Poi, dico la verità, non ho seguito più di tanto la vicenda,
che sembra avvinghiarsi, sulla carta stampata, attorno a temi nei quali non ho
intenzione di inoltrarmi.
Piuttosto, nell'invocazione incriminata, quella in grassetto,
sembra vi sia un riferimento a argomenti che solo raramente vedo trattati
nell’italica stampa, e che forse sarebbe il caso venissero perlomeno citati, se
non difesi, anche nelle nostre torride estati, nelle nostre italiche diocesi,
dai nostri italici pulpiti. Mi riferisco all’argomento del diritto di famiglia,
applicato in modo del tutto originale nella nostra penisola, che tanto infervora le lobbies,
anche quando è applicato alla famiglia, per così dire, “tradizionale”. Mi
riferisco in specie alla prassi italica per cui, generalmente, un minore, alla
separazione dei due genitori, rimane praticamente orfano di padre (o di
madre), in quanto gli viene giuridicamente limitata la possibilità di
frequentazione con il genitore, cosiddetto, non collocatario. E ciò attraverso
una interpretazione della Legge, fatta più di prassi che di buonsenso e di
ragionevolezza, fatta più per trascinare le cause nel tempo che per comporle in modo
razionale, spesso con la complicità di esperti della psiche che si
rivelano autentici ciarlatani e aggravano (volutamente o no) le situazioni. Desertum fecerunt et pacem appellaverunt.
Nelle parole di Monsignor André Vingt-Trois sembra vi sia
invece un chiaro riferimento alla necessità per i minori:
- di godere pienamente dell’amore di un padre e di una madre (vedi BIGENITORIALITA')
- di non essere oggetto di desideri e conflitti degli adulti,
- di progredire nella felicità.
Poche e chiare parole, che hanno l’unico difetto di essere
state pronunciate oltr’Alpe, nel torrido Ferragosto, e
per di più in Francese (e in che lingua, sennò...), allontanando così la
pericolosa speranza che esse potessero avere una adeguata risonanza anche nella
nostra carta stampata. “Perbacco” penseranno in molti “in Italia abbiamo il
Ferragosto, sono passati Lucifero e Caronte, altro che la festa dell’Assunta!
Non è proprio il caso di sollevare temi così spinosi, così lungamente
dibattuti, così lungamente conclusi”.
Cosa mai sarebbe
potuto succedere, quali scossoni al torpore dell’italica coscienza si sarebbero
verificati, se solo quelle parole fossero state pronunciate dagli italici
pulpiti, nella frescura delle Chiese frequentate da tanti (ignorati) separati e
divorziati:
“ma come?” avrebbe pensato qualcuno “mio figlio ha
pienamente bisogno anche di una madre?”
“ma come?” avrebbe pensato qualcuna “mio figlio ha pienamente
bisogno anche di un padre?”
“Ma se mi sono separata/o proprio per godere dell’Italico
diritto, quello dettato della prassi, che in modo ineccepibile dichiara
l’affido esclusivo del minore a uno solo dei genitori, proprio in ragione dei
conflitti, supposti o strumentali! E l’assegno di mantenimento? Il prete doveva
anche far riferimento all’assegno, anche alla parte economica! E la casa?
Beninteso: sono io il genitore collocatario! Non pensi il mio ex (o la mia ex)
di avere più di quanto gli è stato concesso! Mica ‘sti preti vorranno tirare
fuori la questione del domicilio alternato e del mantenimento diretto?”
Quale orrore, quale orrore potrebbero provare in molti, alle
invocazioni all’Assunta!
Verrebbero le caldane, a veder sfumare tante ingiustizie,
così faticosamente perpetrate, sotto il falso diritto, con le false calunnie,
con le acrobatiche relazioni degli "esperti"! Le caldane in Agosto!
Roba da far venire i brividi, anzi! Che sfacciataggine, mettere al bando
le consolidate convinzioni! E se poi la gente se ne accorge, della italica
farsa, e si convince davvero? “Meno male –penseranno alcuni - che certe verità
sono solo delle sterili invocazioni di Ferragosto. Speriamo che la prossima
settimana la smettano, con ‘ste omelie. Omelie brevi, ci vogliono, che non
facciano venire caldo... e poi che ci azzeccano i minori con l’Assunta…”.Fonte: http://genitori-in-esilio.blogspot.it/
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