Un 34enne mi ha ricordato che l’8 maggio sarà la festa delle “Creatrici di turbe”.
Non posso ignorare l’espressione, forte ma vera. Uno spunto di riflessione per le mamme?
Una mia amica francese, che girava spesso per lavoro, mi diceva che a volte quando scendeva dall’aereo era talmente frastornata da non rendersi conto in quale aeroporto fosse…poi, aggiungeva con un sorriso, le bastava guardarsi intorno e osservare giovani uomini d’affari che così rispondevano al cellulare: “Si, mamma, sono appena sceso dall’aereo” Ecco, allora sono in Italia, esclamava!
Di mamma ce n’è una sola! e per fortuna, aggiungeva un comico. Pensiamo a due madri, due suocere…non ci sarebbe da stare allegri.
Il giorno di Pasquetta stavo prendendo un aperitivo in un bar che aveva approntato un brunch post pasquale. Al tavolo due giovani donne con tre figli. Un adolescente sui 12-13 anni e due bambine, una sui 7-8 anni e l’altra più piccolina. Ho pensato fossero separate perché era un giorno di festa ed erano entrambe senza partner. Le donne, sportive-chic, chiacchieravano senza perdere d’occhio i figli riprendendoli e intervenendo su tutto quello che facevano quando, una giovane voce maschile (era il ragazzo) esclama: “Mamma, ma che fai, mica ho tre anni”. La mamma voleva mettergli un tovagliolo a mo’ di bavaglino per non farlo sporcare. Ho ammirato in cuor mio il ragazzo che, mi auguro, sappia continuare a tener testa alla madre, anche se la vedo dura!!
Mi raccontava tempo fa un giovane uomo, a proposito di una sua ex, di come le donne entrino nella vita degli uomini “a gamba tesa”. Dopo la conoscenza iniziale ed un’apparente accettazione di usi e costumi dell’altro, le giovani e volenterose donne dopo poco cominciano a dispensare non richiesti consigli sul modo di vestire per poi si passare all’alimentazione, continuare sulle letture abituali e finire, di fa per dire, su parenti, amici e amicizie femminili!
Ammette il giovane uomo che, quello che all’inizio è un desiderio di compiacere si rivela poi un tragico errore! Cedere all’inizio assecondando cambiamenti di vita, significa dare loro lo scettro del comando che, una volta afferrato, non lasceranno mai più. Insomma, non solo mamme ma donne imperanti che gli uomini, per amor di pace (propria) lasciano fare creando grossi danni.
Un conto è il discorso di venirsi incontro migliorando con suggerimenti reciproci, stile e qualità di vita. Le donne hanno grande intuizione e capacità organizzative. L’errore che fanno, purtroppo, è di dare alla relazione un’organizzazione abbastanza rigida con regole imposte da loro e alle quali non si sfugge. Quando poi nascono i figli estendono anche a loro questa modalità; purtroppo gli uomini non vogliono tener testa alle donne perché, affermano, sarebbero discussioni continue.
L’aspetto negativo di tutto questo è che, cedendo capacità e autorità alle donne, il loro successivo ruolo di padre sarà molto penalizzato. Questo è un aspetto che ritengo preoccupante. L’uomo deve esautorare la donna e prendere in mano il rapporto con i figli, soprattutto se maschi. Altrimenti rischia di rimandare un’immagine che i figli prenderanno a modello reiterando, da adulti, comportamenti simili.
Un consiglio? Forse l’unico è ascoltare ciò che gli uomini non dicono, per parafrasare la Mannoia. Riporto un’illuminante considerazione che fece un uomo parlando della madre e della moglie: “Sono stato amato moltissimo da mia madre e lo sono da mia moglie. Avrei preferito essere amato meno e rispettato di più.”
Fonte: http://annalisalomonaco.com/05/05/2014/8-maggio-festa-della-mamma/
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