Fonte: GESEFI (link)
http://bit.ly/1rTwauI
short: http://bit.ly/1vLtAXZ
APPELLO delle associazioni di GENITORI
SEPARATI , per la GENITORIALITA’ e l’EDUCAZIONE dei FIGLI
rivolto :
Al Santo Padre, Sua Santità Papa Francesco
Al Sinodo dei Vescovi della III Assemblea generale straordinaria per la Famiglia
come genitori appartenenti alle
associazioni di persone separate, divorziate, risposate, credenti nei valori
della FAMIGLIA, nonostante i drammi vissuti, ci rivolgiamo nel rispetto dell’
antica istituzione dell’umanità e Sacramento, verso le relazioni significative
di amore fra uomo e donna, integrate
nell’amore più Grande.
Leggiamo con un certa preoccupazione il
documento Instrumentum Laboris elaborato
per l’assemblea straordinaria del Sinodo dei Vescovi.
Come riportato nelle sue
premesse, l’Instrumentum Laboris nasce dalle risposte al questionario
del Documento Preparatorio, reso pubblico nel mese di novembre 2013,
strutturato in otto gruppi di domande riguardanti il matrimonio e la famiglia,
cui è stata data ampia diffusione. Al documento le Chiese particolari hanno
fornito risposte e mosso osservazioni.
Rileviamo che le Chiese
particolari hanno evidenziato, tra le cause esterne che minacciano l’unità
della famiglia le seguenti (tra parentesi il capitolo di riferimento):
L’incidenza dell’attività
lavorativa sulla famiglia (70-71)
Il fenomeno migratorio e la
famiglia (72)
Povertà e lotta per la
sussistenza (73)
Consumismo ed individualismo
(74)
Contro-testimonianze nella
Chiesa (75)
E poi, come situazioni
particolari.
Il peso delle aspettative
sociali sull’individuo (76)
L’impatto delle guerre (77)
Disparità di culto (78)
Altre situazioni critiche
(malattia depressione, morte) (79)
L’instrumentum specifica
alcune situazioni pastorali difficili, tra le quali:
Le convivenze (81-82)
Le unioni di fatto (83-84-85)
Separati, divorziati e
divorziati risposati (a cui è dedicato il
punto 86)
I figli e coloro che restano
soli (87)
Le ragazze madri (88)
Situazioni di irregolarità
canonica (89, 90, 91, 92, 93, 94, 95, 96)
Da quanto emerge dalla lettura
del documento e da quanto espressamente dichiarato nella sua premessa, il testo
è una summa delle risposte ricevute a livello mondiale, circa le
situazioni e le difficoltà della famiglia oggi.
E’ pertanto ovvio che il
documento non sia incentrato sulla realtà italiana o europea, ma sulla
universalità delle famiglie dell’intero pianeta.
Pur ciò considerato, constatiamo
non senza un certo smarrimento che l’Instrumentum non cita quanto
riferito e pubblicato da un altro organismo della Chiesa Cattolica,
storicamente vicino a chi è sofferente e si trova in condizioni di disagio,
ovvero quanto pubblicato dal documento “False partenze - Rapporto 2014 sulla povertà e l'esclusione
sociale in Italia” della Caritas in Italia.
Rapporto Caritas.
Da quanto esplicitamente
documentato dalla Caritas relativamente alle situazioni di povertà, emerge un
quadro allarmante, in quanto specifica chiaramente una situazione di povertà
“nuova” che si incardina sul crescente numero di separazioni coniugali. La nuova
situazione, che si è venuta a creare a causa di un sistema giudiziario
italiano assai discutibile che ignora la parità e complementarietà dei genitori
nella crescita filiale, implica dei forti cambiamenti nella vita del genitore
separato ed una alterazione sostanziale nei rapporti genitori-figli (
generalmente i padri ).
In linea generale
il rapporto della Caritas (realizzata tra dicembre 2012 e settembre 2013), «in
linea con gli approcci multidimensionali della povertà, ha permesso di
approfondire la condizione di vita dei genitori separati facendo emergere
quelle che risultano essere oggi le principali problematicità, legate ad
aspetti materiali, relazionali e/o psicologici, evidenziando il legame tra
rottura del rapporto coniugale ed alcune forme di povertà» (p.27 del Rapporto).
Spesso il genitore separato è
costretto a vivere una nuova realtà. Tale realtà non è taciuta dal rapporto
Caritas e non è taciuta dalle organizzazioni (spesso di padri separati) che si
occupano di famiglia.
Tra i cambiamenti indotti dalla
fallace applicazione del diritto familiare oggi vigente in Italia, il rapporto
Caritas annovera:
- aumento vistoso delle condizioni di precarietà abitativa;
- un crescente numero di persone che vivono in alloggi impropri, da parenti e amici, o in dormitori
- un aumento dei disturbi psicosomatici.
- un aumento dei disturbi dell’area psicosomatica (depressione, insonnia, attacchi di panico, disturbi dell’umore).
Oltre alle gravi conseguenze abitative e di salute, le
risultanze del rapporto (tabelle 4 e 5, p.34) denunciano anche, in conseguenza
delle separazioni, un progressivo degrado del rapporto tra genitore separato
e figli. In particolare i nuovi poveri che si rivolgono alla Caritas
lamentano un grado di soddisfazione insufficiente nei rapporti con i figli,
sia per la frequenza di incontri, sia per la frequenza dei contatti, per il
tempo, per la qualità della relazione, per la possibilità di organizzare anche
le più ordinarie condizioni di incontro, come gite e vacanze.
Il rapporto non stila ovviamente
i casi di suicidi di padri separati, che (Avvenire, 24 ottobre 2006)
arriverebbero a duemila casi all’anno per “la lontananza dai figli”.
Nel rapporto c’è tutto questo, ma
non c’è la preoccupazione che sarebbe stata segnalata dalle Chiese
locali per il divieto di accesso ai sacramenti ai divorziati, tema a cui invece
l’istrumentum dedica ampio spazio (93, 94, 95, 96).
Al contrario ci preme evidenziare
che l’attuale situazione in cui vivono molti genitori separati in Italia è in
contrasto con la dottrina della Chiesa, ma non nel senso dell’irregolarità
citata nell’instrumentum. Tale irregolarità è subìta, ed è dovuta
all’impedimento coatto per uno dei genitori alla cura filiale, alla educazione,
alla guida dei figli.
Richiami al Familiaris
Consortio.
Infatti per le modalità, i tempi
e i modi che vengono imposti dalle attuali decisioni giuridiche a uno dei
genitori separati (generalmente il genitore “non collocatario”), l’attuale
applicazione del diritto di famiglia italiano, specie alla luce di quanto riportato nel rapporto della Caritas,
sembra in netto ed indiscutibile contrasto con quanto espresso nella sua esortazione apostolica Familiaris Consortio da un recentissimo Santo
della Chiesa cattolica, in vita Papa Giovanni Paolo II, nella quale si specificava:
In particolare, i Padri Sinodali
hanno ricordato, tra gli altri, i seguenti diritti della famiglia:
·
di esercitare la propria responsabilità nell'ambito
della trasmissione della vita e di educare i figli
·
di educare i figli secondo le proprie
tradizioni e valori religiosi e culturali, con gli strumenti, i mezzi e le
istituzioni necessarie;
·
di
ottenere la sicurezza fisica, sociale, politica, economica, specialmente
dei poveri e degli infermi;
·
il diritto all'abitazione adatta a condurre
convenientemente la vita familiare;
·
di un onesto svago che favorisca anche i valori
della famiglia;
La riduzione dei tempi di
frequentazione genitore/figli, l’allontanamento di uno dei genitori
(generalmente il padre) dall’abitazione, imposti per decisione giuridica,
rendono, nei fatti, difficile se non impossibile l’esercizio dei diritti così
come specificati dall’esortazione.
Per questo ci pare che l’istrumentum
poco abbia saputo recepire circa la reale condizione dei separati e poco abbia
saputo discernere, sebbene l’esortazione apostolica citata riferisse già a suo
tempo:
Sappiano i pastori che, per
amore della verità, sono obbligati a ben discernere le situazioni. C'è infatti
differenza tra quanti sinceramente si sono sforzati di salvare il primo
matrimonio e sono stati abbandonati del tutto ingiustamente, e quanti per loro
grave colpa hanno distrutto un matrimonio canonicamente valido.
Per poi constatare, in modo
inequivocabile:
La solitudine e altre difficoltà sono spesso
retaggio del coniuge separato,
specialmente se innocente (Solitudo aliaeque
difficultates crebro sunt sors coniugis separati, praesertim si innocens est.).
Come spesso denunciato anche da
associazioni di padri separati, purtroppo sembra essere un habitus entrato
ormai nella prassi delle separazioni coniugali in Italia [ref : Deliberazione
11 marzo 2009 dell'Unione delle camere penali ] che un genitore, seppur
cristianamente coniugato, muova calunnie all’altro, spesso con l’intento di
sottrarlo dalla cura filiale e allontanarlo da affetti (i figli) ed effetti (la
casa domestica). E’ il risultato di una nuova antropologia, cui molti si
oppongono.
Diritti e nuova antropologia.
La dimensione del problema non è
certo da sottovalutare dal punto vista pastorale, in quanto, secondo l’ISTAT
circa il 30% circa dei matrimoni fallisce. Considerando che dal 1995 al 2012 ci
sono state circa 100 mila separazioni e
considerando una media (italiana) di 1.4 figli/donna si arriva a 140mila casi
di minori vittime delle prassi discutibili dei sistemi giudiziari, che rendono
i figli, i nostri figli, i figli giovani della Chiesa, orfani di un genitore in
vita. La disparità di trattamento che
il sistema giudiziario crea tra i coniugi separati, costituisce in alcuni casi
un vero e proprio “incentivo” alla de-responsabilizzazione rispetto alla promessa
di Amore coniugale ed impegno familiare assunto con il Matrimonio.
Le prassi giudiziarie, diffuse in
modo eterogeneo nei diversi Paesi, contribuiscono a disgregare la famiglia,
costituita da un padre, una madre ed i loro figli, mentre altri Paesi si spingono
oltre senza un criterio preciso e formalizzano arbitrariamente la costituzione
di unioni, confondendo le identità sessuali alla presenza di minori, non solo
in affidamento.
Ci duole constatare come, per
molte situazioni e in nome di un nuovo modello di famiglia, venga concepito un
assetto mono-genitoriale ed al femminile mentre il modello familiare e i
diritti dei genitori espressi nell’Esortazione citata siano spesso
sostituiti con un nuovo modello e da nuovi diritti. In base a questa nuova
concezione, tutto ciò che riguarda i diritti inalienabili dell’uomo viene messo
in discussione.
Primo
fra tutti il diritto riconosciuto dal Pontificio
Consiglio per la Famiglia
( Carta
dei diritti della famiglia art.5 )
Avendo dato la vita ai loro
figli, i genitori hanno
l'originario, primario ed inalienabile diritto
di educarli; essi devono perciò essere riconosciuti
come i primi e principali educatori dei loro figli.
l'originario, primario ed inalienabile diritto
di educarli; essi devono perciò essere riconosciuti
come i primi e principali educatori dei loro figli.
Tale diritto viene di fatto
disconosciuto dalla prassi giuridica
attuale, in quanto vengono nei fatti negati al genitore “non
collocatario” l’abitazione o il privilegio di trascorrere con i propri figli
una parte significativa del proprio tempo, causando l’obiettiva difficoltà
nell’esercizio del diritto a cui la Carta proposta dal Pontificio
Consiglio fa riferimento.
Alla figura del genitore, “riconosciuto
primo e principale educatore dei figli”,
si sostituisce quella dello Stato.
Si assiste cioè ad un processo di
sostituzione: i diritti sono sostituiti da decisioni giuridiche di segno
opposto. A tal proposito mons. Schooyans ebbe a scrivere (Gli idoli della
modernità) :
Tutto è
negato, messo tra parentesi, denigrato, dimenticato. Esistono solo la legge
scritta e le norme giuridiche. Esiste solo il diritto positivo, con esclusione
di ogni riferimento ai diritti immanenti alla natura umana. In una simile
concezione meritano rispetto e considerazione solo le decisioni giuridiche [nel
caso di separazioni coniugali, le sentenze di separazione, N.d.r.]; ma si
tratta di norme che possono mutare in qualsiasi momento, a seconda del
capriccio di coloro che detengono il potere, di coloro che hanno l’interesse a
far passare come “nuovi diritti” determinate scelte
Lo stesso linguaggio viene stravolto.
Gli stessi termini di “padre” e
“madre”, in virtù dell’attacco sistematico alla famiglia naturale, sono parole
destinate a perdere la propria essenza, sono figure destinate a confondersi, in
concetti indistinti e uniformi,
nell’imbroglio di questa nuova antropologia, ad annullarsi. E ciò avverrà,
anzi sta già avvenendo: la Francia ha eliminato la figura del buon padre di
famiglia, in Italia è stato proposto di sostituire padre e madre con le
nuove dizioni di Genitore 1 e Genitore 2.
E’ una macchina che crea una nuova antropologia, che, come
ebbe a scrivere Ratzinger (non ancora Papa Benedetto XVI - prefazione al testo Nuovo disordine
mondiale )
« La
peculiarità di questa nuova antropologia, (…) diventa palese soprattutto
nell'immagine della donna, nell'ideologia dell' "Women's
empowerment", nata dalla conferenza di Pechino.
Scopo di
questa ideologia è l'autorealizzazione della donna: principali ostacoli
che si frappongono tra lei e la sua autorealizzazione sono però la famiglia e
la maternità. Per questo, la donna deve essere liberata, in modo
particolare, da ciò che la caratterizza, vale a dire dalla sua specificità
femminile. Quest'ultima viene chiamata ad annullarsi di fronte ad una
"Gender equity and equality", di fronte ad un essere umano indistinto
ed uniforme, nella vita del quale la sessualità non ha altro senso (…).»
Nuova antropologia dai mezzi
subdoli, che si presenta spesso con la maschera del bene e del necessario: il
“supremo interesse del minore” da tutelare. Una nuova antropologia con mezzi di
diffusione subdoli e raffinati, che impongono, in virtù della difesa di valori
supremi, sistemi tenacemente volti a scardinare l’unità e la
complementarietà genitoriale nella crescita dei figli.
Ben profetizzava il Familiaris Consortio (capo: L'influsso
della situazione sulla coscienza dei fedeli):
7. Vivendo in un mondo
siffatto, sotto le pressioni derivanti soprattutto dai mass-media, non sempre i
fedeli hanno saputo e sanno mantenersi immuni dall'oscurarsi dei valori
fondamentali e porsi come coscienza critica di questa cultura familiare e come
soggetti attivi della costruzione di un autentico umanesimo familiare. Fra i
segni più preoccupanti di questo fenomeno, i Padri Sinodali hanno sottolineato,
in particolare, il diffondersi del divorzio
D’altro canto è ben noto come sia
il positivismo giuridico (citato nell’Instrumentum, ma per altro cfr 24)
a dettare norme di comportamento sociale e a delineare l’habitus
vivendi, anestetizzando le coscienze e imponendo un adattamento conscio o
inconscio ad una prassi comune.
Esortazione.
Esortiamo il Sinodo di prossima
convocazione a considerare le istanze che provengono dalle associazioni a
favore dei genitori separati, seppur canonicamente “irregolari”, ma consci dei
diritti inalienabili che sono loro affidati.
Ciò in quanto siamo convinti dell’inestimabile
valore della famiglia, della vita, della complementarietà dei genitori alla
cura filiale.
Sempre più sovente ci duole
ricevere notizie di padri falsamente accusati,
estromessi dalla cura filiale per accuse infamanti, accuse strumentali,
false accuse, calunnie mosse dall’ex-coniuge con la disarmante faciloneria
favorita dalla certezza dell’impunità.
Sempre più allarmante la
frequenza di casi di figli, spettatori passivi di conflitti per le spartizioni
di possesso tra adulti o indotti a fenomeni di denigrazione-alienazione
genitoriale e sottoposti ad abuso psicologico ancora non riconosciuto,
identificato e adeguatamente contrastato.
Sempre più sovente ci duole
leggere di nuovi diritti che non sono rispettosi dei diritti inalienabili dell’uomo né tantomeno dei diritti Costituzionali, ma
sono frutto di prassi giuridiche.
Sempre più sovente ci duole
constatare come lo stesso linguaggio sia lontano dalla realtà.
Sempre più sovente ci duole
constatare che, di fronte a tutto questo, non ci sia una reazione chiara anche
da parte degli organi ecclesiastici. Come ebbe giustamente a scrivere mons.
Schooyans: "Cerchiamo di rinunciare alla ricerca della verità e
accontentarci dell’opinione comune".
Il nostro timore, la paura dei
genitori separati, la paura per il futuro dei nostri figli, è che la coscienza
di molti resti anestetizzata, mentre la ragione non trova il coraggio di uscire
dal torpore in cui la nuova
antropologia la vorrebbe condannare.
Questo nostro appello raccoglie
anche il forte grido proveniente dal basso, dai fanciulli, da coloro che
credono nella Chiesa, in accoglienza ai Suoi richiami di Pastore Supremo,
insieme al grande dono che Dio vuole fare al nostro mondo sofferente, segnato
come contributo e sollecitazione al
rinnovamento. A tal fine alleghiamo documentazione scientifica raccolta
dallo studio autorevole del dr. Vittorio
Vezzetti (EUROPEAN CHILDREN AND THE DIVORCE OF THEIR
PARENTS: A QUESTION OF RIGHT TO HEALTH)
Con profondo ossequio e fiducia,
ringraziando la Santità Vostra, esortiamo tutto il Sinodo dei Vescovi a
valorizzare le sofferenze di queste Famiglie frammentate, per sostenerle ed
accompagnarle verso una nuova “ luce “ rigeneratrice, in nome dei Figli e nel
rispetto della più antica istituzione umanitaria.
Con l’occasione, ci è gradito
augurare buon lavoro a codesta Assemblea.
FIRMATARI:
ACRISISAssociazione Centro Ricerche Interdisciplinari
Studi Internazionali Socioculturali
Corso Vinzaglio 17 10121 Torino
Tel. 348/3606984
Associazione Cresco a Casa
Ass. Genitori Separati e Figli Onlus GESEFI Torino
Ass. Figli per sempre Onlus Nazionale
ITALIA / Associazioni italiane aderenti:
- Coordinamento interassociativo COLIBRÌ,
- Movimento femminile per la parità genitoriale,
- Ass. Genitori Sottratti Em. Romagna,
- Ass. per le Nuove famiglie Cagliari,
- Ass. Nonne e nonni penalizzati dalle separazioni,
- Ass. Genitori Separati e Figli GESEFI Torino,
- Ass. Figli per sempre Onlus Nazionale TrentinoAltoAdige-Lombardia-Lazio,
- Ass. Aiutiamo le famiglie Roma,
- Ass. Genitori Separati Novi Ligure,
- Ass. Papà separati Torino,
- Ass. Papà separati & figli Torino,
- Ass. Papà separati Asti,
- Ass. Papà separati Liguria,
- Ass. Papà separati Roma,
- Ass. Help Family Roma,
- Ass. Genitori Separati Vicenza,
FRANCIA
- I.C.I. I Comme Identitè,
SVIZZERA
- Donne2,
- Movimento Papageno,
LUSSEMBURGO
- Sos Parent,
SPAGNA
- Pamac Asociación Padres y Madres en Acción,
- Custodia Compartida Jean,
- Federación de Ascociaciones Canarias por la Custodia Compartida y la Igualdad Efectiva,
PORTOGALLO
- Igualdade Parental,
POLONIA
- Stowarzyszenie Tata Dzieciom,
GRECIA
- Gonis,
SLOVACCHIA
- Otkovia,
- Rada pre práva dietata,
ROMANIA
- Arpcc Asocia.ia Româna pentru Custodia Comuna,
TURCHIA
- Magdur Ebeveynler Deprived Parents,
CROAZIA
- Udruga Dijete-razvod,
Piattaforme Europee
- PEF Platform European Fathers,
- FKCE Fathers Knowledge Center Europe.----------------------------------------------------------------------------------
GE.SE.FI onlus Torino
Associazione GENITORI SEPARATI E FIGLI
Via S. Domenico 5/e
Torino 10122 Italia
Cell. 349 2232095
(relatio sinodale)
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