lunedì 23 febbraio 2015

Divorzi e false accuse: radici antiche. Dal passato emergono le ammissioni pubbliche dei figli - Associazione di Associazioni Nazionali per la tutela dei Minori

Divorzi e false accuse: radici antiche. Dal passato emergono le ammissioni pubbliche dei figli - Associazione di Associazioni Nazionali per la tutela dei Minori




Carolina Tana


Roma 1992, una separazione VIP presenta risvolti torbidi.

C’è una bambina che accusa il padre di violenze sessuali, iniziate quando aveva 5 anni e proseguite fino agli 8.

Accuse agghiaccianti ma infondate -
diranno gli inquirenti - per fortuna della bambina prima ancora che del
genitore vittima di false accuse.  

Nel 1995 arriva l’assoluzione, ma la
bambina apparentemente non si rassegna e continua ad dipingere il padre
come un mostro, lo chiama “il Tana”. Ancora minorenne, detta le sue
memorie ad un ghost writer confermando tutte le accuse di violenze
sessuali.

La bimba è Carolina, classe 1983, il
padre è Alberto Tana, presidente degli agenti di cambio e personaggio
influente della Roma-bene, la madre è Aurora Pereira Vaz, bella
portoghese che - secondo la stampa dell’epoca - millanta origini nobili e
parentele diplomatiche.

Tana quindi esce indenne dalle accuse
di molestie sessuali sulla figlia, perlomeno sotto il profilo penale;
ovviamente la sfera emotiva è distrutta, ma questo è un altro discorso.

Poi nel 1995 la scia fosca si allunga:
nell’automobile di Tana vengono ritrovate sostanze stupefacenti e
riviste pedopornografiche. Lui dimostra di essere vittima di un
complotto e si indaga sugli autori della macchinazione.

Quindi nel 1996 un altro evento
drammatico: all’uscita dal circolo che frequenta è vittima di un
attentato a colpi di pistola, gambizzato in stile BR anni ‘70.

Checoincidenze. Alberto Tana è
particolarmente sfigato, capitano tutte a lui, oppure c’è qualcosa
dietro le disgrazie che lo perseguitano?

Insomma è semplicemente vittima della malasorte, o c’è qualcuno che ‘sta malasorte la costruisce?

La cronaca giudiziaria dice che in
cabina di regia c’è la moglie Aurora Pereira Vaz, una persona avida di
denaro che odia l´ex marito e per rovinarlo ha violato tutto il
violabile sotto il profilo civile e penale, condannata più volte anche
per maltrattamenti, estorsione ed altro.

    

Infatti nel 2003 è proprio la figlia
Carolina, ormai ventenne, a denunciare la madre per maltrattamenti sulla
sorellina di 5 anni.

Oggi Carolina rompe l’ultimo argine:
parla delle false accuse di violenza sessuale che ha sbattuto in faccia
al padre, costretta dalla madre.

Lo fa da donna adulta, ormai liberata dalle scorie della manipolazione che Aurora Pereira Vaz ha messo in atto per anni.

Ora confessa che era tutto costruito a tavolino, pianificato al solo scopo di mettere in ginocchio il ricco ex marito.

Alcuni estratti dall’intervista pubblicata su ilfattoquotidiano.it

Ho subito una violenza psicologica pazzesca”

“La malvagità di mia madre era pane quotidiano”

“prima dell’udienza contro mio
padre in tribunale mi fecero il lavaggio del cervello e dichiarai
pubblicamente il falso, ero come un burattino nelle sue mani e del suo
avvocato”
.

Noi sulle false accuse abbiamo assunto
da tempo una ferma posizione di denuncia, nonostante qualcuno si
affanni a sminuire la gravità del fenomeno.

Oggi  è la strategia emergente per
escludere un genitore dalla vita dei figli: in teoria ci sarebbe
l’affido condiviso, quindi il “nemico” si elimina utilizzando il penale.


Però non c’è nulla di nuovo sotto al sole: la cronaca nera dice che certe dinamiche erano in voga anche nel secolo scorso.

FN  

 

Nota

Carolina Tana sottolinea come nessuno
venne sfiorato dal dubbio che le dichiarazioni della bambina potessero
essere pilotate, tutte le grandi firme del giornalismo di allora caddero
nel trappolone, tuffandosi sulla notizia del padre-mostro.

È facile invitare la “vittima” in
trasmissione per fare audience rimestando nel torbido, meno facile
ammettere la cantonata ed ospitarla di nuovo per la smentita




Fonte: redazione - Fabio Nestola



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1 commento:

  1. Poichè il padre era innocente,pubblicare il libro all'età di 17 anni per ripetere le infami accuse è un vero atto di scellerata!!!

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