Fonte: http://www.adiantum.it/public/3461-la-ministra-cannone,-la-riforma-della-giustizia-e-gli-impuniti---di-max-bonaventura.asp
Mentre l'ennesima porcata di governo - quella relativa all'amica degli
amici Annamaria Cancellieri, donna-cannone della giustizia italiana - si
è consumata con la sceneggiata parlamentare (e tante strette di mani
sporche fino alle unghie), Alfano blatera di una riforma della
responsabilità civile dei giudici priva di qualunque dignità.
"A pagare sarà lo Stato", afferma mastro Angelino, "chiamato a
risarcire gli errori palesi in primo grado ai danni dei cittadini. Il
Consiglio dei Ministri ha approvato, oggi, una norma di grande
importanza - spiega Alfano -. Si tratta della norma che riguarda la
reponsabilità dello Stato nei confronti dei cittadini per violazione
manifesta del diritto dell'Unione Europea da parte dei magistrati di
ultimo grado, che crea danno agli italiani".
Gli fa immediata eco il PD, che per bocca del suo responsabile alla
giustizia (tale Danilo Leva) dichiara "Nella legge comunitaria,
approvata dal Cdm di oggi per porre alla procedura d'infrazione europea
si afferma, in ottemperanza ai principi fissati dalla Corte Europea, la
responsabilità civile dello Stato italiano, e quindi non del singolo magistrato,
nei casi di manifesta violazione del diritto europeo per dolo o colpa
grave". "Altra cosa, in materia di responsabilità civile dei magistrati,
è la riforma della legge Vassalli - contenuta in una proposta del
Partito Democratico e già depositata alla Camera - che nei prossimi
giorni sarà incardinata nei lavori della Commissione Giustizia. Con
questa proposta vogliamo aprire una riflessione seria, equilibrata e
senza pregiudizi ideologici né intenti persecutori".
E' chiaro il messaggio ?
La riforma della responsabilità civile dei magistrati, quella che gli
italiani vogliono dal 1987, sancita da un referendum e poi affossata dal
PCI/DC/PSI di allora (il sicario fu Vassalli) non si farà. Punto e
basta. I singoli giudici continuino a far cazzate e stiano tranquilli,
nessuno li toccherà.
Ve lo immaginate cosa possa uscire da una "riflessione seria,
equilibrata e senza pregiudizi" promossa dal PD sulla giustizia ?
Un altro slogan, un altra porcheria degna degli animali da cortile
(attenuanti generiche e specifiche per i 5s, ancora puri e candidi come
gigli) che, in massima parte, popolano il Parlamento.
Rari, i politici non collusi con criminalità organizzate e/o con affari personali (vedi Cancellieri e figli).
La vicenda della ministra-bomba cannone ci ha rivelato, in tutta la sua
chiarezza, come i legami tra politica e affari siano ultra-decennali, e
durano fino ad oggi anche quando ad essere proposte sono facce meno
note, i c.d. tecnici, che si presume essere esenti da conflitti di
interesse. La Cancellieri conosceva i Li Gresti da trent'anni e passa,
il figlio aveva ricevuto una tangente familiare di 3,6 milioni di euro -
buonuscita per un annetto di lavoro - e la ministra si metteva a
disposizione degli amici-benefattori chiamando utenze che anche l'ultimo
scippatore in copp' e' quartieri sa di essere controllate.
E i magistrati ?
Gongolano, dall'alto dell'intoccabilità che il PCI/PDS/PD garantisce
loro da cinquant'anni, e grazie ad una generosa copertura giudiziaria
che, nei decenni, ha visto uscire indenni i comunisti-democratici
persino dal terremoto di Mani Pulite.
Esiste un patto - vero e proprio compromesso storico, data la sua
durata e solidità - che lega la sinistra ai magistrati dal 1950,
allorquando le parti politiche di allora si spartirono l'Italia: a
centro-destra l'industria e il commercio, con il suo naturale portato di
evasione fiscale e potere economico, a sinistra la Cultura e la
Giustizia, attraverso le quali il nostro Paese è arrivato fino ai giorni
nostri.
La legge Vassalli è figlia di quel patto, e anzi ne rappresenta
l'architrave che sorregge l'accordo scellerato. Senza l'impunità dei
giudici, tutta la vecchia classe dirigente diventa punibile, sia
storicamente che concretamente. L'attuale maggioranza è custode di quel
patto, e si erge a sua difesa a tutti i costi.
Solo il ricambio della classe politica potrà mutare l'aspetto del sistema, e smantellare il covo degli impuniti.
Le sedi del covo, paradossalmente, sono note a tutti. Basta cercare sotto la voce "tribunali" e "consiglio dei ministri".
Fonte: http://www.adiantum.it/public/3461-la-ministra-cannone,-la-riforma-della-giustizia-e-gli-impuniti---di-max-bonaventura.asp
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