Lo stato della famiglia in Gran Bretagna
sintesi del rapporto State of the Nation Report of the Family Breakdown Working Group (www.povertydebate.com), tratto da E’ Famiglia, 12.1.07, traduzione di Sara Morselli
Nuclei monoparentali
Il numero dei nuclei monopartentali (in genere formati solo dalla madre) sta aumentando in modo significativo in GB. Il 15% di tutti i bambini nasce e cresce senza la presenza stabile del padre biologico.
Il declino dei matrimoni
Fin dagli inizi degli anni Settanta si è verificato un declino del numero di matrimoni (al punto che il numero annuo di coppie che si sposano è diminuito di un terzo e il tasso di matrimoni è diminuito di due terzi), e un significativo aumento nel numero di famiglie monoparentali. Tuttavia il tasso di divorzi si è stabilizzato dal 1980, e il continuo aumento del numero di famiglie che crollano andando a colpire i bambini, è dovuto alla dissoluzione di coppie conviventi. La maggior parte di queste coppie è meno stabile rispetto ai matrimoni, in quanto sono doppiamente più soggette alla separazione.
Le separazioni e le loro conseguenze
I tassi elevati di gravidanze in età adolescenziale indicano una trasmissione inter-generazionale del fenomeno del crollo della famiglia. Le ragazze che provengono da famiglie senza padre o separate, e le cui madri hanno partorito in età precoce, sono fin troppo ampiamente rappresentate nelle statistiche sulle gravidanze adolescenziali, così come le ragazze appartenenti alla V classe sociale. Queste ultime hanno una probabilità dieci volte maggiore di diventare giovani madri rispetto alle ragazze della I classe sociale, e saranno in genere soggette a difficoltà finanziarie continue nel corso della loro vita. Inoltre il crollo della famiglia, sotto forma di abusi, abbandono o carenza di cure, dà vita a un ciclo di difficoltà psicologiche in cui gli individui "danneggiati" continuano a formare famiglie non funzionali, soggette in seguito a ulteriori crolli.
Il divario tra le aspirazioni e il successo dei matrimoni
Nonostante le tendenze statistiche, le aspirazioni per quanto riguarda il matrimonio rimangono molto alte. Sondaggi condotti in Gran Bretagna indicano un numero elevato di adulti (quasi il 70%) e di giovani (oltre l’80%) che desiderano sposarsi in un futuro (e rimanere con un solo partner per tutta la vita). Tra i giovani esiste una evidente possibilità che il significativo divario tra le aspirazioni e il successo si ampli ulteriormente, se le tendenze attuali rimarranno inalterate.
Le conseguenze del crollo della famiglia
Il crollo della famiglia, sia per dissoluzione, disfunzione o assenza del padre, presenta molti effetti diversi, solo pochi dei quali hanno un esito positivo per gli individui, la cerchia familiare e la società in generale. All’interno di un gruppo rappresentativo composto da 2.447 individui britannici sui quali è stato condotto un sondaggio da YouGov, i problemi sociali si sono rivelati più evidenti tra coloro che avevano avuto un’esperienza diretta di crollo della famiglia. Era molto più probabile che chi non era stato allevato da entrambi i genitori avesse dovuto affrontare problemi educativi, dipendenza dalla droga, problemi con l’alcol, seri debiti finanziari o disoccupazione. Da solo questo sondaggio dimostra la correlazione piuttosto che la causa. Tuttavia ci presenta una valida indicazione della gamma di problemi tipicamente associati al crollo della famiglia.
Carenza di cure familiari
Con il concetto di disfunzionalità abbiamo identificato una carenza delle cure all’interno di molte famiglie, al punto che un numero sempre maggiore non è in grado di soddisfare alcuni bisogni essenziali della prole: legame sicuro, protezione, limiti realistici e autocontrollo, libertà di espressione di emozioni valide, autonomia, competenza e senso di identità, spontaneità e gioco. Gli esperti di educazione che abbiamo consultato hanno sottolineato il notevole aumento di problemi emotivi estremi che si riscontrano nei bambini affidati alle loro cure, citando come cause principali separazioni familiari, cura e educazione inadeguate e privazione sociale.
Povertà e dipendenza dallo stato sociale
Il fallimento nella creazione di un legame durevole tra una madre e un padre spesso porta alla dipendenza dallo stato sociale. Il rapporto mette in luce fino a che punto le famiglie arrivano a soffrire sotto l’aspetto finanziario dopo la separazione. L’assenza del padre provoca effetti negativi non solo sui bambini, ma anche sugli uomini che non hanno mai beneficiato di un rapporto con i loro figli, sulle donne che devono far quadrare il bilancio, per la maggior parte, da sole, e sulla società in senso più ampio, che deve sostenere il costo economico. Il crollo della famiglia contribuisce ed è contemporaneamente anche una conseguenza della povertà e di gran parte dei problemi sociali.
Donne più povere e uomini più ricchi
L’Institute for Social and Economic Research (Istituto per la ricerca sociale ed economica) afferma che dopo una separazione coniugale, le donne sono in media del 18% più povere, e gli uomini sono in media del 2% più ricchi. Ciò implica che lo stato si addossa una gran parte del fardello economico legato al crollo della famiglia. I governi che si sono succeduti non hanno preso adeguatamente in considerazione la reale possibilità che molte separazioni possono essere evitabili e che vale la pena di provare a salvare molti matrimoni e convivenze dal punto di vista finanziario ed emotivo.
Delinquenza e criminalità
L’impatto sulla criminalità è evidenziato dal fatto che il 70% dei giovani criminali proviene da famiglie monoparentali, e che i livelli di comportamenti antisociali e la delinquenza in genere sono superiori nei figli di famiglie separate rispetto ai figli di famiglie intatte. Un terzo dei carcerati e più della metà dei giovani delinquenti ha avuto a che fare con i servizi sociali (e ha pertanto avuto una qualche esperienza di crollo della famiglia).
Impatto sugli anziani
Anche la cura degli anziani è compromessa, non solo a causa della maggiore complessità dei rapporti familiari (con doveri di cura alquanto confusi), ma anche a causa della modifica dell’ethos dei rapporti. In una società caratterizzata da elevati livelli di separazione, prendersi cura dei genitori anziani o dei parenti più stretti non è più considerato un dovere morale; le cure e l’aiuto fornito dipendono dalla qualità del rapporto. Il peso dell’assistenza viene scaricato sempre più sullo stato e questa tendenza continuerà a rafforzarsi a causa dell’invecchiamento della popolazione. (La stima del Local Government Association [Associazione del governo locale] prevede che tra il 2002-3 e il 2005-6 i soli cambiamenti demografici porteranno ad un aumento di 146 milioni di sterline delle spese necessarie per garantire i servizi a quelli che vengono classificati come "adulti e anziani").
Costi per lo stato
Il crollo della famiglia rappresenta un peso economico notevole. Il costo per lo stato oggi supera ampiamente i 20 miliardi di sterline l’anno, la maggior parte dei quali vengono spesi per le sovvenzioni ai genitori single. Se ci fossero meno separazioni familiari e meno nuclei monoparentali, ci sarebbero meno bambini da prendere in carico, meno persone senza casa, meno dipendenza dalla droga, meno criminalità, meno domande per i servizi sanitari, meno bisogno di insegnanti di sostegno nelle scuole, migliori risultati medi nell’ambito educativo e meno disoccupazione. Tutto ciò farebbe risparmiare denaro ai contribuenti e alcuni degli aspetti sopraelencati contribuirebbero addirittura a una migliore performance economica dello stato in generale.
Effetti sugli alloggi
Le riserve di alloggi sono state messe sotto forte pressione poiché sono aumentate solo di un terzo dal 1971. Nel corso dello stesso periodo la frequenza di separazioni e il numero di nuclei monoparentali sono aumentati notevolmente, generando un numero sempre maggiore di nuclei separati che necessitano di una propria abitazione. Per i genitori obbligati a lasciare la casa di famiglia il futuro è spesso incerto ed è difficile ottenere un sostegno ufficiale. Nel contempo esiste il timore che le case popolari vengano sfruttate in modo poco efficiente a causa della diminuzione del numero di adulti in una proprietà in seguito al divorzio. Gli alloggi dovrebbero favorire un contatto positivo con il genitore in seguito alla separazione, ma è difficile giustificare l’assegnazione di un’abitazione con più camere che viene usata appieno soltanto una notte a settimana.
Le cause del crollo della famiglia
I fattori che portano al crollo della famiglia sono diversi e complessi. Esistono a livello personale e familiare, e sono influenzati da un’ampia gamma di fattori esterni e sociali. Molti dei problemi sociali che portano al crollo della famiglia sono inoltre esacerbati da esso, come abbiamo già notato in precedenza.
La famiglia basata sul matrimonio è più stabile
Le statistiche indicano che i matrimoni garantiscono un ambiente notevolmente più stabile per i bambini e per gli adulti rispetto alle convivenze, e resistono molto meglio nei momenti di crisi o quando nella famiglia si verifica un evento che provoca tensione, come ad esempio una gravidanza. Altrettanto importante è la conclusione che il processo familiare è importante, e che le famiglie funzionano al meglio e possono prosperare quando ci sono pochi conflitti. Di fatto la gestione dei conflitti all’interno dei nuclei familiari deve essere un punto chiave per le politiche pubbliche, così come il fattore chiave del benessere dei bambini è il livello di conflitto tra i suoi genitori e non il livello di felicità nel rapporto tra di essi.
Il ruolo della povertà
Le ricerche e i dati aneddotici evidenziano il livello di stress causato nella vita delle famiglie dalle preoccupazioni familiari e dai debiti. Possiamo citare una ricerca condotta su famiglie a basso reddito in cui si riconosce che: "oltre allo stress costante di riuscire ad arrivare alla fine del mese e di dover affrontare lavori precari e sotto-pagati, [i genitori] subiscono la frustrazione di vivere in alloggi al di sotto degli standard, in quartieri mal serviti, senza mezzi di trasporto adeguati, e di vivere con il costante timore della criminalità e della violenza per se stessi e per i figli. In alcuni casi parenti più o meno prossimi lottano con la depressione, l’alcolismo o l’abuso di droghe, l’HIV o l’AIDS, oppure entrano ed escono di prigione, o vivono una combinazione di questi problemi. La violenza domestica è molto più frequente... I neri e altre minoranze etniche sono costantemente esposti sul luogo di lavoro o per strada a episodi di razzismo e discriminazione. Gli assistenti sociali che operano con queste persone notano che spesso lo stress accumulato esplode tra le mura di casa, e la rabbia e la frustrazione troppo spesso avvelenano il rapporto tra genitori e figli".
Alloggi scadenti come fattore che contribuisce alle separazioni familiari
Allo stesso modo, in questa parte prendiamo in considerazione l’effetto sulla stabilità familiare degli alloggi scadenti o inadeguati, e concludiamo che una certa politica degli alloggi può causare, o quantomeno accelerare, inavvertitamente il crollo della famiglia, se questa si trova a vivere lontano dai parenti o da una rete di sostegno locale. Inoltre riteniamo che le famiglie che non hanno molte possibilità di scelta, per quanto riguarda il luogo in cui vivono, si trovano in una situazione particolarmente svantaggiata. Si sentono poste sotto pressione dall’impossibilità di modellare lo spazio in cui vivono, di cambiarlo o modificarlo secondo i bisogni dei membri della famiglia nel corso del tempo. L’associazione Charity che si occupa di questo problema ci ha spiegato che "l’alloggio non deve essere considerato semplicemente uno spazio fisico, ma piuttosto ciò che ci fornisce "radici, identità, sicurezza, senso di appartenenza e un luogo di benessere emotivo", e l’impatto sulle famiglie di un alloggio inadeguato deve essere considerato da questi molteplici punti di vista".
Fattori lavorativi
La presenza o l’assenza di un impiego adeguato è un altro fattore importante che influenza la formazione e la stabilità della famiglia. La ricerca indica che esiste una relazione tra il numero di nuclei familiari monoparentali in una particolare area geografica e le scarse opportunità di lavoro per gli uomini. Le opportunità di lavoro sembrano giocare un ruolo rilevante nella presenza di uomini adatti al matrimonio.
Tasse e agevolazioni
A ciò si collega quella che viene definita "penalizzazione della convivenza", che lo stato sociale impone alle coppie povere. L’Institute for Fiscal Studies (Istituto di studi fiscali) ha mostrato che le famiglie con redditi modesti rischierebbero di soffrire di una forte penalizzazione finanziaria se i genitori vivessero apertamente insieme. I crediti d’imposta sono valutati in base al reddito congiunto della famiglia, e non prevedono alcuno sconto per le spese di un adulto aggiuntivo. Inoltre la proporzione di reddito netto derivata dal sostegno temporaneo per il mantenimento dei figli è aumentata nel corso degli ultimi 30 anni. Tale sostegno ora fornisce circa il 30% del reddito netto di una famiglia monoparentale media, rispetto a meno del 10% per una famiglia formata da due genitori con bambini. Negli strati più poveri della società questo può interagire con i fattori lavorativi di cui abbiamo già parlato, andando a sfavorire il matrimonio e rendendo queste e altre convivenze ancora più instabili.
Il sistema legale: aumento dei divorzi e delle coppie di fatto
Anche il sistema legale, benché inavvertitamente, è stato un ulteriore fattore che ha contribuito al declino della stabilità familiare. Uno studio che ha analizzato il tasso di divorzi, suggerisce che in 18 stati europei l’effetto combinato di tutte le riforme legali ha contribuito per il 20% all’aumento del numero di divorzi tra il 1960 e il 2002. Attualmente sono in fase di studio le raccomandazioni della Commissione legislativa per l’estensione dei diritti alle coppie conviventi. La nostra ricerca indica che tali proposte molto probabilmente incoraggeranno le coppie a convivere, e quindi a dare vita a rapporti più instabili. Noi sosteniamo la richiesta di molti altri consulenti di educare le coppie conviventi, facendo conoscere loro la precarietà delle basi legali su cui si fonda al momento il loro rapporto, invece di risolvere i problemi al posto loro nel modo che è stato suggerito.
Instabilità delle convivenze e crescita delle famiglie monoparentali
Per questo dibattito è fondamentale la prova inconfutabile che la separazione delle coppie conviventi è la principale spinta per la creazione di nuclei monoparentali in Gran Bretagna. Circa la metà dei genitori conviventi si separa prima del quinto compleanno del figlio, rispetto a una coppia di genitori sposati ogni dodici. Tre quarti dei crolli delle famiglie che coinvolgono bambini piccoli oggi riguardano genitori non sposati. Un nuovo studio, commissionato per questo gruppo politico, ha analizzato il crollo delle famiglie nell’ambito del Millennium Cohort Study su 15.000 madri con figli di 3 anni. I genitori conviventi con bambini piccoli avevano più del doppio delle probabilità di separarsi rispetto ai genitori sposati, indipendentemente da età, reddito e altri fattori socio-economici di base. Infine, molti di questi fattori si tramandano di generazione in generazione, e ciò significa che questi problemi sono oggi profondamente radicati e a lungo termine.
http://www.documentazione.info/lo-stato-della-famiglia-in-gran-bretagna
(bitley: http://bit.ly/1er4qdV)
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