Scacco matto al femminesimo
Fonte: http://ilblogdilameduck.blogspot.it/2016/01/scacco-matto-al-femminesimo.html?spref=tw&m=1
I tifosi polacchi si rivolgono alla Merkel |
Sono arrivati. I commenti delle femministe, intendo. Forse era meglio
fossero rimasti nello spazio angusto delle mentalità cubicolari dalle
quali sono pervenuti ma in fondo è meglio così. "Conosci il tuo nemico",
si dice. Per femministe intendo anche gli uomini che portano in dono i
loro coglioni su un piattino a queste talebane dei rapporti umani,
offrendosi alle erinni come volonterosi eunuchi. Mi riferisco al tipico
omo desinistra (ma non solo) che in questi giorni ha fatto subito
autodafé di fronte alle stupidaggini a uteri unificati delle cretine
prevalenti, gridando "si, è vero, anche noi stupriamo le donne accerchiandole ogni volta che c'è un assembramento in piazza."
Ormai è chiaro. Il generalismo giustificazionista è la versione
ufficiale dei fatti di Colonia. Comodo, diluente la colpa, privo di
residui razzisti e dal piacevole effetto inebriante come una fialetta di
popper.
Sono stati tutti, quindi non è stato nessuno. "Chi è stato ad
accecarti, fratello?" "Nessuno, è stato Nessuno!!" Ricordate, anche
questa fu una trovata di Ulisse, come il cavallo di Troia.
Tornando alle reazioni delle femministe. Ho provato a leggerli, i
commenti ma, francamente, letto uno, letti tutti. Fatti con lo stampo.
Identici come gli stamburamenti ossessivi dello spin. Monotoni come il
porno. Provenienti dalla medesima matrice del monopinionismo, quella
che, attraverso poche parole chiave, unifica il pensiero triturandolo
nel verbalismo, nell'illusione di esso. E' così che è ridotto ad
esprimersi il pensiero femminile stretto dentro il busto del femminismo,
attraverso gli slogan della neolingua inquantodonnista.
Come si fa, ad esempio, a leggere qualcosa che, già dal titolo, parla di "Violenza di genere e femminicidi politici",
e che, invece di scendere nello specifico ad analizzare il problema
dello scontro di civiltà e della minaccia specifica del jihad alle
conquiste di emancipazione femminile, sostiene che è il problema è il
"patriarcato", così, in generale, valevole per tutta la galassia e oltre
l'infinito?
O la Maraini
che riconosce la marocchinata ma dice che non possono essere stati i
marocchini perché i migranti "hanno alle spalle storie dolorose"?
Meglio stuprate che razziste. Negare, negare, negare. Che non si fermi,
per carità, la gloriosa avanzata del mostro globalista nato dal coito
immondo tra capitalismo e comunismo, che porterà la rivoluzione in ogni
paese e la distruzione della nostra civiltà.
Sapete qual è l'unica fobia veramente pericolosa che andrebbe
combattuta, ma che gli esperti in Fobofobia del ministero del Pensiero
Unico si guardano bene dal denunciare e combattere, anzi ignorano
completamente? Si chiama androfobia e viene praticata da coloro
che vedono l'origine di ogni problema nella pura esistenza del maschio
in quanto tale. E' desiderabile che delle fobiche e i loro eunichi
pretendano di rappresentare la voce delle Donne? Direi che è ora di dire
basta.
L'universo del pensiero femminile non ha bisogno dell'etichetta di
"femminista" e di brandire l'arma del ricatto dell'inquantodonnismo ogni
volta che deve esprimersi. Lo ha sempre fatto quando il femminismo non
esisteva. Soprattutto si esprime in ogni campo dello scibile umano e in
ogni luogo, non solo nelle riserve indiane delle rubrichette dei
giornali dedicate alle "questioni femminili", che una volta erano il
cucito, il ricamo e le pene di cuore, oggi devono essere per forza i
femminicidi, il gender e la visione androfoba ed ottusa del mondo. Il
grande successo ( à la Monti) del femminismo sembra proprio quello di
aver costretto una maggioranza a comportarsi come una minoranza
piagnona.
Vogliamo dire che è tempo di togliere il femminismo, ovvero la
riflessione delle donne su loro stesse e sulla difesa dei loro naturali
diritti umani ovunque vengano negati o violati, dalle mani delle
separatiste, androfobe, traumatizzate, nonché globaliste, buoniste,
fiancheggiatrici e serve dell'élite reazionaria alla quale, come le
sinistre, si sono vendute, che lo tengono in ostaggio? Vogliamo separare
una volta per tutte il pensiero femminile dal "femminismo unico" di
queste talebane che propugnano, d'intesa con l'élite, il femminesimo, malattia finale dell'autolesionismo occidentale?
Molto tempo fa scrissi un post - ve lo linko così
non mi ripeto qui - dove avvertivo che era giunto il momento di mettere
da parte le false guerre di genere, abilmente orchestrate dal M.d.P.U.,
ed unirsi, uomini e donne assieme, per opporsi al tentativo in atto di
cancellare i nostri diritti e le nostre libertà, progetto che può essere
sconfitto solo da un esercito unito e non diviso nei mille rivoli della
fluidità identitaria. Così capite anche a cosa serve il martellamento
gender.
Sui giornali stranieri, soprattutto quelli del mondo anglosassone, meno
inclini alla melassa accoglientista nostrana, si comincia apertamente a
collegare il fenomeno della migrazione selvaggia verso l'Europa - che
sappiamo essere usata come arma di pressione
- ad un tentativo di colonizzazione da parte dell'Islam, che sarebbe
funzionale a sua volta ad un più ampio progetto di feudalizzazione
globale, a quel famoso ordine mondiale che prevede una ristretta e
ricchissima élite che governa una moltitudine di schiavi. Come in Arabia
Saudita, del resto. Ecco, forse, il collegamento.
Nel novembre scorso Monica Crowley sul Washington Times scriveva che una parte fondamentale del jihad è la hijra,
ovvero la conquista del territorio infedele mediante migrazione. Si
mandano avanti gli uomini, poi, tramite i ricongiungimenti famigliari e
l'alta fertilità, si diventa auspicabilmente la maggioranza sul
territorio. Pensare che, a quel punto, possa ancora essere possibile
l'integrazione, il "rispetto delle nostre leggi" come affermano le
putain au bon coeur dell'accoglienza, e non la sharia applicata grazie
alla hija, è pia illusione.
Ma queste sono cose che sappiamo.
I fatti di Colonia e del resto dell'Europa della sera di S. Silvestro,
trattati dai negazionisti nostrani secondo i dettami del femminesimo
dominante, ovvero del "mio figlio non è uno stupratore, è un bravo
ragazzo, è lei che l'ha provocato", vengono invece analizzati in queste
ore dagli studiosi che vogliono veramente analizzare il problema e dalle vere donne,
non dalle femministe, come quello che è stato, ovvero un esperimento,
un test per saggiare la risposta degli europei all'oltraggio verso ciò
che dovrebbero avere di più caro: le loro donne.
Direi che l'esperimento, dal punto di vista di chi vuole conquistarci,
chiunque egli sia, è perfettamente riuscito. Purtroppo per noi.
Se immaginiamo che si sia trattato di un attacco del jihad - qualcuno ha già coniato il termine groping jihad per questa forma di terrorismo sessuale, già messa in atto in altre occasioni, come abbiamo visto, ma negata dal buonismo peloso dei collaborazionisti, l'esito dell'operazione è stata la nostra resa incondizionata.
Ora loro sanno che:
quella del terrorismo sessuale è un'ottima tattica che potrà essere
messa in pratica altrove e in maniera ancora più audace, tanto i media
taceranno per vergogna e gli emasculati e succubi maschi europei si
prenderanno la colpa al posto dei veri stupratori.
Che i progressisti europei preferiscono offrire le proprie donne in
pasto all'invasore, piuttosto che rischiare l'accusa di razzismo.
Che i tedeschi manderanno la polizia a bastonare chi scende in piazza a
protestare contro gli stupratori stranieri e non questi ultimi e che
l'estrema sinistra sosterrà che il problema non sono gli stupri etnici
in casa propria ma il razzismo. Come quello subito attribuito alla
copertina di un giornale.
Sanno che le autorità hanno negato fino all'ultimo i rinforzi richiesti dalla polizia di Colonia, e si può pensare che siano ben disposti a "lasciar accadere" questo tipo di cose sulla pelle dei propri cittadini.
Soprattutto sanno che, in generale, l'immagine dell'Europa in questo
frangente è stata quella di un continente di vigliacchi senza palle, in balia di governanti totalmente incapaci e soprattutto senza la volontà di difendere i propri cittadini. Nello specifico, le loro cittadine.
Tutto a causa di questo maledetto femminesimo, di questo matriarcato
(altro che patriarcato, brutte cretine!) ultraprotettivo nei confronti
dei figli di puttana, dei teppisti, della peggio feccia vista sempre
come "il mio bambino", che sta tirando su una generazione di decerebrati
castrati dopo averne castrato i padri e che è attirata inconsciamente
da questi rozzi selvaggi di importazione allevati da donne incapaci
perfino di ribellarsi all'assurdità di un velo integrale e perpetuatrici
essere stesse di una società che si basa sul fondamento della loro
sottomissione. Gli uomini li fanno le donne ad ogni latitudine, quindi
anche nel mondo islamico e in quello africano dove sono sempre le donne a
tenere ferme le bambine che devono subire l'atroce tortura
dell'infibulazione.
Sapete, non vorrei che dietro alla piaga del femminesimo come
femminilizzazione del mondo vi fosse nient'altro che qualcosa a cui non
riesco a non pensare in questi giorni e che è un retaggio di miei
antichi studi ed esperimenti di etologia.
Si tratta di questo. Se in una gabbia contenente una famiglia di ratti
si inserisce un maschio estraneo, tutto dipende dalla reazione del
maschio "autoctono". Se questo reagisce ed attacca l'intruso, per
difendere la femmina e i piccoli, bene, ma se egli vi si sottomette,
sapete cosa fa la femmina? Si allea con l'intruso, lo aiuta ad uccidere
il proprio maschio e uccide anche i piccoli, insomma pratica
l'infanticidio, accoppiandosi poi con l'intruso per avere prole
migliore. Accade non solo con i ratti, ma con i leoni e molte altre
specie.
Ora, noi siamo uomini e non caporali, certo, pensare questo delle donne,
che abbiamo cioè inconsciamente già scelto il vero maschio alfa dal
quale farsi dominare, dopo aver castrato il proprio ed essersene
dichiarate, di conseguenza, deluse, è brutto e assolutamente scorretto
ma io lo penso lo stesso. Se una società inverte il suo corso di
evoluzione in senso economico, è probabile che lo faccia anche
attraverso una regressione psicologica verso modelli primitivi di
società e schemi primordiali nel campo delle pulsioni.
Ad ogni modo i conquistatori ora sanno che soprattutto le statiste
accoglienti e materne non sono in grado di difendere le proprie
concittadine - come molte madri del resto non difendono affatto le
proprie figlie dai padri pedofili - ma possono, all'occorrenza, servire
come ausiliarie a causa del loro istinto materno verso gli stupratori.
Mentre si preparava l'attacco simultaneo a sciame e, ultima rivelazione,
500 stranieri mediorientali e nordafricani si preparavano ad assaltare
una discoteca a Bielefeld, in Westfalia, a caccia delle donne, mettendo a
dura prova la resistenza degli uomini presenti, (noi lo sappiamo da due
giorni, i giornali tanto presi dai Rolex di Renzi l'hanno scritto solo oggi, dopo dieci giorni), ricordiamo cosa andava in onda sulla rete ZDF.
Non è meraviglioso, rivisto ora? Non è la distruzione in mondovisione
più sottile, sadica ed efficace della credibilità di una cosiddetta
statista? Si, quella sera è stata pesantemente molestata anche Angela
Merkel, ma lei se n'è resa conto troppo tardi, nonostante le avvisaglie
dello scandalo VW.
L'attacco proditorio alle donne tedesche, condotto da manovalanza
migrante probabilmente attivata dalla parola magica "jihad" o
volgarmente assoldata, sembra avere avuto come ultima destinataria
proprio Angela Merkel, questo riuscito esperimento di incrocio tra la
Stasi e la I.G. Farben, la Mutti incarnazione del femminesimo,
rivelatosi il solito golem lanciato alla terza distruzione dell'Europa
negli ultimi cent'anni.
Sul New York Times di ieri, Ross Douthat commenta
i fatti di Colonia come una prova del fallimento della politica
dell'accoglienza della Cancelliera (che probabilmente è stata costretta
ad adottare sotto pressione della famosa arma di migrazione di massa,
n.d.r.) e conclude in maniera inequivocabile:
"Occorre ora chiudere le frontiere tedesche ai nuovi arrivi. Occorre iniziare la deportazione e il rimpatrio degli uomini validi e giovani. Occorre abbandonare la pia illusione che i peccati nazisti del passato possano essere assolti mediante lo sfrenato umanitarismo della Germania di oggi.Occorre che Angela Merkel se ne vada, cosicché il suo paese e il continente che sta dominando, non paghino un prezzo troppo alto per la sua follia."
L'Impero ha parlato. Traetene le conclusioni. Potete anche farvi qualche domanda.
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