Tutte in vacanza le Cassandre? In questo
torrido giugno sembra che tacciano i cori della denigrazione
antimaschile, quelli secondo i quali la violenza dell’uomo sarebbe una
tara culturale da cui nessuno è escluso.
Latitano le narrazioni gender oriented
che hanno imperversato negli ultimi anni, per capirci: la mattanza
rosa, una donna uccisa ogni due giorni, ogni donna fra 16 e 70 anni ha
subito almeno una violenza nella vita, l’orco ha le chiavi di casa, ogni
donna è a rischio violenza sul posto di lavoro, in strada, in casa, a
scuola, etc.
La donna è vittima per definizione, l’uomo è carnefice per DNA, punto.
L’ha spiegato in sintesi il Re dell’ovvietà antimaschile, Oliviero Toscani.
La violenza a ruoli invertiti non
esiste, e se esiste è legittimata. Non si deve ammettere che possano
esistere anche donne violente, e quando non è possibile negare
l’evidenza salta fuori che in fondo fanno bene perché dopo tanto subire
qualche uomo ammazzato non guasta.
Non è uno scherzo, sui social la violenza femminile viene applaudita, incoraggiata, addirittura esaltata.
I media, bovinamente asserviti
all’ideologia di genere, accendono prontamente i riflettori su ogni
vittima femminile di violenza e stalking, ma sono costantemente
distratti quando la vittima è un uomo.
Ovvio, logica conseguenza di uno
strisciante diktat istituzionale, da Grasso alla Boldrini, da Mattarella
(e prima ancora Napolitano) alla Fedeli si celebra la vittima
dell’acido Lucia Annibali e si snobba la vittima dell’acido William
Pezzulo, anche se William ha riportato danni enormemente più gravi di
Lucia.
Perché notiamo l’assordante silenzio di giugno?
Perché in questo mese la
controinformazione, quella cioè non piegata al vento prevalente,
registra diversi casi che – a ruoli invertiti – avrebbero saturato le
pagine dei giornali, i palinsesti televisivi, il dibattito politico.
Giugno si chiude con una notizia allo stesso tempo drammatica e curiosa
Picchia il marito da anni, allontanata
Ma le strutture protezione, pensate per donne, non accolgono l'uomo
Redazione ANSA GENOVA
30 giugno 2017 17:05
Per anni ha subito botte e insulti
tanto da finire almeno due volte in ospedale con mascella e denti
rotti. Vittima un uomo la cui moglie ha picchiato e umiliato per anni,
anche davanti alla figlia di 7 anni, e che per questo è stata
allontanata da casa. (…)
La vittima maschile non può contare su
alcuna forma di accoglienza poiché, come scriviamo da anni, tutto il
welfare è pensato, strutturato e finanziato esclusivamente in funzione
del genere femminile. Perché prevedere un minimo di supporto anche alle
vittime maschili, se le vittime maschili non esistono?
Comunque la cronaca di giugno non si
ferma a percosse, lesioni, maltrattamenti e violenza assistita, registra
anche casi estremamente più gravi.
Così, tanto per citare alcuni dei casi
che chi studia il fenomeno della violenza a 360°, quindi anche
femminile, riesce a scovare online.
Perché la stranezza di fondo è questa:
le vittime maschili te le devi andare a cercare con meticolosità, non
hanno mai la stessa eco delle vittime femminili.
I lanci ANSA ci sono, perché non
vengono ripresi da Repubblica, Corsera, La Stampa e poi da TG Uno, TG 5,
TG La7 e tutti i network nazionali?
Perché le notizie con vittime maschili sono non-notizie?
Ho archiviato 2141 google alert
(duemilacentoquarantuno) sul processo che a Rimini vede come parte lesa
Gessica Notaro, la donna sfregiata dall’ex Edson Tavares.
In assenza di femminicidi, stupri e violenze del branco, qualcosa contro il maschile bisognava pur trovare.
Ma nessuno spazio sulle testate
nazionali a cinque uomini uccisi da donne, una donna che ha ammazzato la
madre, qualche infanticidio, e poi pestaggi, evasioni, stalking
(parecchi) e gli immancabili maltrattamenti ai bambini dell’asilo.
Meglio non scrivere niente, è estate, fa caldo, tutti in spiaggia
Con la testa sotto la sabbia.
Ps
C’è un altro caso che merita attenzione, se non altro per monitorarne gli sviluppi.
In ogni caso, si tratta del sesto uomo
ucciso a giugno da una donna, resta da capire se si tratta di omicidio
preterintenzionale o volontario.
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