Sicuramente i padri, quelli
separati, assistono con un certo disincanto a quanto sta avvenendo sul fronte
immigrazione e jus soli.
Da più parti, dalla politica,
alle ONG, allo stesso Vaticano è tutto un fermento di difese: difese dei
diritti, difesa della legalità, difesa della Nazione, difesa delle persone,
difesa degli Italiani, difesa dello straniero, delle donne e dei bambini
vittime della guerra e della persecuzione, jus soli e jus culturae.
I padri italiani, vittime delle
prassi delle ingiuste separazioni coniugali, assistono con disincanto nel
vedere un film già visto, un déja vu, per intenderci quello fatto
di titoloni sulle testate giornalistiche dove molti sedicenti benefattori
corrono "in aiuto di", "in difesa di", aiuto fatto sulla
carta di buone intenzioni e declinato nel modo più miserevole. Il déja
vu del business dell'aiuto.
La febbre dell'aiuto sembra
il leitmotiv del tempo attuale, che ha sostituito la febbre dell'oro.
Salvo constatare che poi è la
stessa cosa.
Le ONG umanitarie in aiuto dei
gommoni, le cooperative in aiuto dei migranti, la Caritas in aiuto degli
sbarcati, le Amministrazioni Comunali consenzienti in aiuto dei rifugiati, lo
stato in aiuto economico delle organizzazioni in aiuto dei rifugiati. Salvo poi
constatare che tutto questo fermento, tutto questa dedizione alla difesa del
debole è ben remunerata, ha i suoi vantaggi e, "sorprendentemente"
non consegue gli esiti desiderati.
Vantaggi assicurati per chi gestisce
il soccorso umanitario:
COOP, Caritas, ONG, centro di accoglinza. Salvo poi constatare che, dietro
l'aiuto, si nasconde la truffa, il falso e i maltrattamenti, magari a danno
degli stessi soggetti che si intendeva aiutare. Senza parlare dei problemi di convivenza e di legalità (vedere i fatti di Roma nello sgombero dei rifugiati a Piazza indipendenza)
Salvo poi entrare in un giro
vizioso. Con l' "accoglienza ad ogni costo" si incentiva
l'immigrazione (volontaria e imposta dagli "scafisti"), con l'immigrazione
si incentivano i trasferimenti in denaro dello Stato e il gioco è fatto. Il
business dell'accoglienza, alcuni giornali lo hanno titolato.
Alcuni vedono più in là e
scorgono, nei fenomeni immigratori voluti e finanziati, nell'accoglienza ad
ogni costo, un chiaro esempio di decadenza della società.
Ida Magli scriveva:
"Ogni sistema culturale
integra comportamenti estranei soltanto se questi non sono in contraddizione
con il modello di base, se non ne alterano la «forma» significativa".
"Ogni modello culturale
possiede una forma, ...., e rigetta perciò gli elementi estranei non
compatibili, in analogia con il sistema immunitario di sorveglianza e di
identificazione con il quale li rigetta l'organismo biologico. Non appena,
quindi, viene meno la reazione di rigetto e il sistema comincia a lasciarsi
invadere da elementi appartenenti a sistemi diversi, inizia il suo itinerario
verso l'estinzione e manda il tipico segnale che l'antropologo percepisce come
«etnologico»: segnale di pseudovita, di «vita morta».
In ambito di diritto familiare, sembra di aver assistito a un fenomeno simile, anche qui basato sul business dell'aiuto. Gli assistenti sociali in aiuto dei bambini (presunti) maltrattati, gli
avvocati familiaristi in aiuto delle madri (presunte) vittime di violenza, le
Amministrazioni in aiuto, economico e legale, delle donne (presunte) vittime di
violenza, lo Stato in aiuto dei centri di accoglienza delle donne vittime di
violenza (presunta), i tribunali che "mettono il minore al centro",
le case famiglie desiderose di aiutare i minori messi "al centro", e poi la schiera di psicologhette e di educatori che, biro e notes, fanno colloqui, aiutano, aiutano, stendono perizie per i tribunali, formulando evanescenti valutazioni sulle "capacità genitoriali" dei padri italiani.
Una danza macabra con al centro i nostri figli.
Una danza macabra con al centro i nostri figli.
Salvo poi constatare che i padri
accusati delle più sperticate nefandezze non sono tali, che nella maggior parte
dei casi le accuse si rivelano infondate (fenomeno quasi internazione che ha
pure l'hastag: #falseallegation) e poi tutti a piangere lacrime di coccodrillo
e a stracciarsi le vesti perchè, dopo aver forzatamente privato i nostri figli
della figura paterna, "a
rimetterci sono sempre i minori, i bambini i più deboli".
Ormai c'è stato il lavaggio del cervello.
Ormai c'è stato il lavaggio del cervello.
Il
provvedimento sul femminicidio è ottimo esempio anticostituzionale e sessista. Il
crimine non ha sesso né posizione geografica. La violenza è violenza, sia se è
un uomo a praticarla su una donna sia viceversa. E' un errore fare leggi
inseguendo la psicologia popolare e l'ondata mediatica del crimine, nella
speranza di prendere voti o di avere ragione. Ma le vittime maschi non esistono
per i Boldriniani. Un capolavoro di
"fake news" a cui tutti si sono inchinati in perenne adorazione. Anche le prolusioni
inamidate del card. Bagnasco indicavano come "emergenze" il
femminicidio.
Dei padri italiani, di quelli
"biologici", della "vis", della paternità, dell'autorevolezza
paterna è stato sistematicamente coltivato il disprezzo, con la pretesa di "mettere il minore al centro", così come si sta
coltivano il disprezzo della società occidentale sotto le mentite spoglie
dell'"accoglienza".
Un tempo le femministe sfilavano
per le strade "contro la società patriarcale". Oggi quelle sfilate si sono trasformate "contro
la società omofoba e patriarcale". E le similitudini tra il disprezzo
della "vis" e il disprezzo nutrito verso il mondo Occidentale con
i principi di legalità, non si fermano
qui.
E' una similitudine che diventa
non solo formale, non solo fatto di parole, ma , secondo la Ida Magli,
sostanziale.
Perchè per la Magli, la
"vis" è la sostanza della società occidentale. Scrive in "Il
tramonto dell'Occidente".
"Questo che manca
all'Europa: l'aspirazione a un futuro. Manca perché la maggior parte dei suoi
tratti culturali è esaurita. Manca perché una società priva di vis, dove non si
sa più che cosa sia la «virilità», la potenza della virilità, e addirittura la
si disprezza, non possiede più alcuna spinta aggressiva verso l'esterno e anzi
si trova in stato di passività e di soggezione. Manca perché i suoi leader,
governanti, clero, giornalisti l'hanno spinta e la spingono ogni giorno a
perdere le proprie caratteristiche per unificarla e omologarla al resto del
mondo. Laddove tutti sono «uguali» (o vengono costretti a sembrare uguali) la
passività dei sudditi è assicurata, ma è assicurata anche l'assoluta debolezza
della società."
Con un atto di orgoglio il Meeting
di Rimini titola, come il Faus di Goethe: Quello che tu erediti dai tuoi
padri, riguadagnatelo, per possederlo coniugando, pericolosamente per i
tempi odierni, l'immagine del padre (oggi blasfema) con l'eredità del passato.
Scrive la Magli, senza essere
troppo politically correct e usando frequentemente il maschile:
L’ostinata opera di
disprezzo, dell’odio e del tradimento da parte dei governanti è cominciata da
lì, dallo sforzo per negare la grandezza e la bellezza di questi fattori
eccezionali. Prima di tutto negando ostentatamente ogni valore ai fondatori di
Roma e padri degli Italiani, malgrado l’evidente assurdità dell’impresa. Sì è
cercato di calpestarne il genio giuridico..di passar sopra la grandezza della
lingua latina..di far dimenticare la capacità ingegneristica dei Romani,
rimasta tuttora ineguagliata, e si è parlato con disprezzo della saggezza di
governo dell’Impero più grande che sia mai esistito, saggezza che uno dei
maggiori storici della romanità, Pierre Grimal, ha definito come il primo
Umanesimo che sia apparso nella storia del mondo
"L'Europa è diventata
«femmina». Tutte le caratteristiche sociali e culturali dei «bianchi», quelle
che erano implicite nella definizione stessa di «bianchi» come conquistatori,
ma anche come portatori della civiltà più ricca e sviluppata in ogni campo,
sono sparite. Certo, l'Europa appare ancora molto ricca in confronto all'Africa
o all'India, ma si tratta di pura ricchezza materiale, una ricchezza che del
resto si va anch'essa esaurendo rapidamente.
È sparita però la forza della
società fondata sulla famiglia, sull'autorità del padre e dei maschi in
generale, su una desiderata procreazione, sulla solidarietà dei legami di
parentela. È sparito l'amore per la Patria, l'orgoglio per il patrimonio
inestimabile del diritto, della letteratura, dell'arte, della musica, che
caratterizza la storia d'Europa"
Probabilmente non
viviamo nell'epoca della diffesa della verità. Anche il potere spirituale del
Vaticano, più terzomondista che "cristiano" ha perso dignità.
Sempre pieno di belle parole, che non rivoltano le coscienze.
"Accompagnare, includere, discernere, accogliere, nuove sfide", per non
parlare ancora di "ascolto, comprensione", "chi sono io per
giudicare" e poi il capolavoro sulle labbra i tutti/e: l'Ammore. L'Ammore, l'Adonna, l'Ammadre.
Personalmente voterei solo chi avesse una seria idea di togliere il potere abusivo che i Tribunali hanno di distruggere famiglie, tramite la criminalizzazione di chi si è ritrovato padre di figli fatti con una donna sbagliata e irresponsabile e perciò espropriato del proprio patrimonio, derubato del proprio reddito, troppo spesso allontanato dai figli che automaticamente diventano orfani di padre vivo e ostaggi nelle mani di chi sa come trarre vantaggio da loro.
RispondiEliminaSiccome nessuno ha intenzione di cambiare questa situazione, che oltre che colpire il singolo impoverisce e destabilizza la parte produttiva della società a vantaggio di un gruppo di parassiti che campano fomentando liti spesso inesistenti, io rifiuterò la scheda con motivazione.
So bene che ai più questa sembrerà una posizione incomprensibile, soprattutto dopo decenni di vittimismo femminuccista, ma tant'è: io un altro giro in Parlamento a spese mie e di mia figlia, oltre che del resto della mia famiglia, non lo regalo a nessuno.
Venga chi venga, dal mio punto di vista non cambierebbe nulla.