Fonte:
http://www.adiantum.it/public/3351-infanticidio,-ben-197-casi-nel-solo-2011.-un-fenomeno-in-crescita,-figlio-della-solitudine.asp
In epoca di improbabili slogan di genere e moderna terminologia, i
fenomeni sociali più radicati rischiano quasi di passare in secondo
piano. Oggi è di gran moda il dibattito su un fenomeno che, a ben
vedere, fenomeno non è affatto: il c.d. femminicidio.
La campagna di disinformazione su questo non-fenomeno rischia di far
passare inosservata la tre statstica sull'infanticidio e sull'abbandono
di bambini da parte di giovani madri. Secondo i dati diffusi dalla SIN -
Società italiana di Neonatologia, in Italia ogni anno 3000 neonati
vengono abbandonati. Nel solo Policlinico Mangiagalli di Milano, nel
2012, sono stati praticati 1300 aborti, senza contare il permanente
fenomeno degli aborti clandestini e la diffusione della "pillola del
giorno dopo", talvolta acquistata illegalmente via Internet.
Il volume di Vincenzo Mastronardi, Manuale per operatori criminologi e
psicopatologici forensi, si sofferma poi su un dato sconvolgente: i casi di infanticidio nel 2011 sono stati 197. Negli ultimi anni la cifra conosce solo alcune variazioni, rivelando quindi un fenomeno stabile.
Si resta senza parole. Tra tutti i crimini, l'uccisione di un bambino è
ciò che fa più orrore soprattutto considerando che quasi sempre sono le
mamme stesse a compierlo.
Sparse sul territorio ci sono 40 "culle della vita", derivazione di
quella ruota "degli esposti" di conventi e monasteri in cui un tempo si
lasciavano i neonati. Queste culle però non sono diventate ciò per cui
sono nate. In genere restano vuote. Esiste anche la possibilità di
partorire anonimamente, ma ben poche donne se ne avvalgono.
Nonostante tutto le mamme uccidono i bambini come non accadeva nelle
generazioni passate. In alcuni casi si spiega con il disturbo depressivo
che spesso si affaccia dopo il parto. In altri casi si tratta di madri
adolescenti che non vogliono rendere nota la gravidanza. Qualche volta
sono le ragazze immigrate. Possono essere prostitute che arrivano a
odiare il bambino concepito, ma anche donne che hanno un lavoro
dignitoso.
Cosa non funziona? La vergogna sembra insensata dato che nessuno oggi
disprezza la madre single. Forse è una nuova vergogna: possono dirti
che, se sei rimasta incinta, sei stupida. A volte si vuole nascondere la
maternità a un marito lontano. A volte... chissà cosa succede.
È lecito pensare che nel fenomeno dell'infanticidio ci sia malattia o
immaturità, paura o disagio sociale. Gli esperti dicono che "bisogna
intercettare le madri" prima che accada l'irreparabile. Si tratta allora
di voler vedere e decidere di intervenire anche se non si è assistenti
sociali. È possibile che i genitori non si accorgano che la figlia
aspetta un bambino? È possibile che un insegnante non veda? E dove sono
gli amici?
Anche la donna disastrata vive accanto a qualcuno. Ci sarà pure una
vicina che intuisce la potenziale difficoltà. Dietro il fenomeno
dell'infanticidio quindi si può cogliere anche un male che la fa da
padrone nel nostro tempo: la solitudine e l'isolamento.
Fonte: Redazione - tratto da Bresciaoggi.it
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