domenica 28 luglio 2019

Bibbiano: cade il muro di omertà


http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-be7054a0-43f2-4938-96e2-d5801b073228.html
VIDEO
In effetti c'era da aspettarselo, anche se non era scontato.

Dopo l'inizio delle indagini, i provvedimenti di urgenza per  alcuni imputati e imputate, ci sono le prime confessioni.

Si tratta di un salto di qualità, in quanto le accuse possono finalmente trovare conferma proprio dalle testimonianze degli accusati. Come ogni confessione.

Inizia a parlare l'assistente sociale CINZIA MAGNARELLI, che dice come funzionava il "sistema Bibbiano"

Non stupisce che RAI3 inserisca il servizio in coda al servizio giornalistico, ma tant'è...

Il peggior orrore, la parte più orripilante per chiunque lasci o lascerà i propri figli da soli con una psicologa/psichiatra/assistente o altro  lo si trova a partire dal minuto 13:30, dove si parla della confessione di CINZIA MAGNARELLI di fronte al GIP:

"FALSIFICAVO LE RELAZIONI PER CONVINCERE I TRIBUNALE DEI MINORI A TOGLIERE I FIGLI DALLE FAMIGLIE"

La Magnarelli, raccontando come funzionava il sistema, sarebbe stata agli "ordini" dell'altra donna, la AGHINOLFI, e avrebbe fatto come tutti, certificando l'inverosimile, certificando che  "case in ordine fossero fatiscenti e piene di muffa, i panni stesi ad asciugare erano vestiti buttati in giro , che i minori avesse comportamenti sessualizzati"

C'è poi la vicenda delle due sorelline, separate a soli a due anni dalla madre cinese che aveva dovuto tornare in Cina per la morte del marito. Le due bambine hanno vissuto separate e solo ora, con gli incontri PROTETTI sono state riavvicinate alla madre

E poi c'è il capitolo del denaro che doveva PER FORZA finire al centro studi HANSEL E GRETEL (quello dello "psicologo" Foti, per intenderci) e quando l'unione dei comuni di Val D'Enza non riusciva a PAGARE I CONSULENTI, venivano creati FALSI AFFIDI. Alla cuoca del centro furono assegnati due bambini in cambio dell'assunzione, ma doveva GIRARE I SOLDI RICEVUTI alle PSICOTERAPEUTE"  



http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-be7054a0-43f2-4938-96e2-d5801b073228-tg3.html#p=0

martedì 5 febbraio 2019

Il Femminismo ha creato una generazione di gattare

Fonte: https://www.coscienzamaschile.com/index.php/topic,1038.0.html





 Chi finanzierà la futura epidemia di gattare che il Femminismo ha creato?

Guardiamo in faccia la realtà: in Occidente il numero dei matrimoni è letteralmente crollato da quando il Femminismo (e la sua cultura suicida) si è abbattuto come un flagello sulla società moderna. Le donne non si sposano più perché in tantissimi casi non vale comunque la pena averci a che fare e in altri casi sono troppo impegnate a vivere lo stile di vita indipendente ed emancipato da bere tutto di un fiato. Non mettono al mondo nemmeno più figli, con serie ripercussioni future tra cui l’estinzione demografica della popolazione caucasica.

Negli anni e decenni a venire, e proprio in conseguenza del bassissimo numero di matrimoni e figli, si prevede una crescita esponenziale nel numero di donne single. Lo possiamo vedere sin d’ora. Un numero sempre più crescente di loro si aggira per le nostre città in compagnia di surrogati canini che hanno definitivamente preso il posto dei figli che non avranno mai. Quando saranno vecchie e fragili queste stesse donne, che già ora consumano molte più risorse statali di quelle che versano nelle casse pubbliche, avranno ancor più bisogno della generosità dello Stato poiché in tarda età non potranno contare sul sostegno di mariti o figli. Cani e gatti difatti non sono capaci di spingere le sedie a rotelle né di guidare l’auto per accompagnare le loro padrone dal medico.

Ad un certo punto per finanziare i servizi di cui necessitano esigeranno denaro che verrà prelevato direttamente dalle tasse sul duro lavoro degli uomini. Sei disposto a finanziarne i costi? La donna moderna non vuole figli ma solo inutili beni materiali e di consumo. Il problema altro non è che la conseguenza di 50 anni di politiche misandriche e di emancipazione femminile. Donne, carrieriste o meno, che iniziano solo ora ad intuire la portata dello sterile stile di vita che si sono scelte e che vogliono correre ai ripari prima che sia troppo tardi.

Le donne moderne non vogliono avere tra i piedi mocciosi e palle di lardo che potrebbero frapporsi tra loro, lo shopping, le cene al ristorante con le amiche e l’acquisizione di oggetti inutili e fini a se stessi. Sono brave a sfruttare non solo l’utilità di mariti e compagni ma anche quella dei propri figli. E vorrebbero averli ora che hanno bisogno di chi possa prendersi cura di loro in tarda età. Ma si ritrovano a dover affrontare le conseguenze delle loro scelte cui mai avevano pensato prima quando erano giovani e spensierate. “Come farò a prendermi cura di me stessa?” si domandano.

Già, come faranno? La mia risposta è: mi pare che il problema sia tutto vostro, mie care signore! Per ironia della sorte spesso le donne si lamentano di venir viste dagli uomini come oggetti sessuali quando loro stesse non ammettono di percepire gli uomini, inclusi i loro stessi figli, come manodopera da sfruttare!

Pare proprio che la La Legge di Briffault, che ci aiuta a capire perché le donne sono brave a sfruttare gli Uomini Beta, si estenda anche ai rapporti con i figli. Le donne li vogliono a patto che in futuro possano poi rendersi utili! Giusto per essere chiari, ecco cosa dice la Legge di Briffault, così come definita nella sua opera fondamentale, “Le Madri” (The Mothers):

    “La femmina, e non il maschio, determina tutte le condizioni della famiglia animale. Ove la femmina non trae alcun beneficio dall’associazione col maschio, tale associazione non avrà luogo” – (Robert Briffault).

L’unica nota positiva in tutto questo è che gli uomini sono capaci di badare a loro stessi e non sentono il peso del tempo che passa né temono di invecchiare da soli come fanno le donne che dovrebbero invece essere abbandonate a loro stesse così come hanno fatto loro abbandonando gli uomini quando questi erano nel fiore degli anni.

Difatti la domanda da porsi è soprattutto questa: perché devi regalare a una donna i migliori 50 anni della tua vita quando lei si rifiuta di darti i migliori 10 anni della sua? L’analisi dei costi-benefici è nettamente sbilanciata a favore delle donne. Dall’uomo ci si aspetta che debba investire per tutta la vita, e senza troppe discussioni, in un bene destinato a deprezzarsi molto rapidamente. La donna moderna però ha un costo estremamente elevato e per gli uomini il ritorno sull’investimento è pari a zero. E’ la somma espressione dello stile di vita predatorio femminile. E gli uomini dovrebbero saperlo che, dopo la data di scadenza, la maggior parte di esse non ha nulla da offrire se non il peso del loro passato sentimentale.

E dunque a chi verrà lasciata la patata bollente sotto forma dell’ennesimo onere sociale creato da donne statisticamente sterili? E a chi, se non ai maschi Beta che le donne quando erano giovani si sono rifiutate di sposare o anche solo di guardare in faccia?

Man mano che invecchiano queste stesse donne si rendono conto che il femminismo è stato per loro un pessimo affare. Ed è per questo che provano a far leva sulla contro-narrativa che incolpa gli uomini di preferire donne giovani e fertili piuttosto che donne che hanno già impattato col Muro o che sono addirittura andate ben oltre. Donne che quando erano giovani e fresche preferivano concedere le loro attenzioni e la loro sessualità agli alfa ignorando o abusando dei bravi ragazzi che però sarebbero tornati utili in seguito come ripiego. Hai mai notato come nei vari talk show televisivi si dà sempre più spazio al fenomeno delle celebrità femminili che si accompagnano ai loro toy boy di 15 o anche 20 anni più giovani? Ebbene, dietro a tutto questo interesse si cela proprio quella contro-narrativa femminista per spingere gli uomini a farsi carico di donne che potrebbero essere le loro madri e che di certo nessuno di essi si filerebbe se non fossero, appunto, delle celebrità.

E’ proprio ora che l’epidemia delle gattare inizia a diffondersi che gli uomini dovrebbero rifiutarsi di finanziare questa follia con i soldi faticosamente guadagnati. Personalmente sono per uno stile di vita minimalista e per acquistare solo ciò che mi serve e/o comunque sempre meno di quello che il Sistema ci esorta a comprare. Il Minimalismo serve anche a minare il sistema ginocentrico.

    “C’è solo una tipologia di uomini che non ha mai scioperato nella storia dell’umanità: gli uomini che hanno portato il mondo sulle loro spalle, che lo hanno tenuto in vita, che come unica forma di pagamento hanno patito torture. Ebbene, è arrivato il loro turno. Lasciamo che il mondo scopra chi sono, che cosa fanno e cosa succede quando rifiutano di funzionare. Questo è lo sciopero degli uomini intelligenti”.
(Ayn Rand, La Rivolta di Atlante)

Gli uomini che rifiutano di aiutare e supportare quelle stesse donne che li hanno scartati e rigettati è la vendetta finale per il Femminismo. Lasciamo che queste donne si prendano cura da sole di loro stesse in tarda età.

V. anche: https://mgtowitalia.wordpress.com/2019/02/03/lepidemia-di-gattare/

Pas, la sindrome che ha portato oltre 200 suicidi di papà separati




Cosa è la Pas. È una vera patologia, ma non se ne tiene di conto. Viene chiamata così la sindrome di alienazione parentale, una vera patologia, ancora molto lontana dall’essere ricompresa e riconosciuta tra le malattie ufficiali, seppur comporta conseguenze anche invalidanti. Eppure i dati parlano chiaro, e come sempre dimostrano l’esistenza di un vero problema, ma nessuno ne parla a sufficienza. Sono oltre 200 i suicidi all’anno commessi da papà separati. Addolorati, esasperati, soli ed abbandonati anche dal mondo della giustizia.

Si parla tanto di tutele delle donne, di femminicidio dipingendo come “mostro” l’uomo che sopraffà, sia fisicamente che psicologicamente, la compagna di vita, ma si dimentica che neppure l’uomo è immune da violenza, che può provenire anche da parte femminile, ovviamente di diversa natura. Ciò che dimostrano i dati é un fatto sostanziale: solo nel 2016 sono stati 110 gli omicidi di donne ad opera del marito, convivente o dell’ex, ma è anche vero che altrettanti sono stati i suicidi dei padri allontanati dai loro figli per mano delle ex mogli. Ed è un crimine di cui poco o mai si parla. Non interessa, forse, come può stare interiormente un genitore a cui si proibisce ( con mille mezzi e modalità illecite, subliminali, o non consone ad un genitore) di poter vedere e vivere il proprio rapporto con i figli, seppur separato. È ciò che si ripete quotidianamente, quello dell’alienazione del papà agli occhi dei bambini: la madre, alla quale i minori vengono quasi sempre affidati, per desiderio di vendetta o rivincita personale- affettiva inizia un’opera costante di denigrazione e di demolizione della figura paterna, fino a determinare un vero e proprio odio e rifiuto del bambino di vedere il genitore. E chi di noi vorrebbe frequentare simili figure così mal rappresentate? Nessuno. Sono atteggiamenti molto vergognosi e delittuosi questi commessi verso il padre dei propri figli, quando ovviamente non sussistono motivi seri al riguardo per i quali si rende obbligatoria la tutela, ed a causa di ciò qualcuna ha perso pure l’affidamento perché ritenuta affidataria nociva. Ma è raro. Molto raro che accada. I più sono casi che restano isolati e non compresi, perché se c’è comprensione c’è solo per la parte femminile, e così viene a mancare la possibilità di un rapporto comunque felice e vivo, ed i padri cadono in grave depressione.

Un padre che si sfoga non viene mai ascoltato, anzi, viene detto loro, spesso, di non intervenire per il tentativo di ribaltare la situazione,o di forzare la mano nel pretendere i diritti di frequentazione, perché danneggerebbe ulteriormente proprio gli stessi figli. E spesso sono proprio loro, infatti, a chiedere di non farsi più vivi, cercando anch’essi angoli di pace.

Sono bambini sofferenti, vivono tra due fuochi, in cui uno spara addosso all’altro, senza soluzione di continuità. Ed allora ecco che un padre, per il bene loro, per non metterli in difficoltà, si accontenta di vederli di nascosto magari uscire da scuola, telefonargli anche se dall’altro capo del filo immaginario essi premono il tasto off, regalargli qualcosa che possa ricordare la sua presenza, oppure si vedono costretti a cedere a esborsi di denaro, ricatto all’ordine del giorno, e molto altro. Molto altro ancora.

Frustrante e doloroso, tutto questo. Ed alienante al punto di non farcela più. Ho conosciuto qualcuno di questi padri, dove nel loro cuore c’è solo amore e voglia di condividerlo con i figli che hanno generato. Se non c’è più possibilità di unione famigliare, tanto da perdere altre strade proprio nel rispetto di una serenità per tutti, perché far diventare i figli arma ricattuale o sfogo dei nostri sentimenti più accidiosi ? Non si pensa di far male prima di tutto a loro? Di creare adulti di domani con mille problematiche avendoli privati ingiustamente di affetti importanti e diritti inalienabili ? Perché è un diritto quello di avere madre e padre. L’associazione «Nessuno tocchi papà» con l’avvocato Walter Buscema, ha realizzato di recente un dibattito che ha posto in luce proprio questa grave situazione, di 200 papà che ogni anno si suicidano perché allontanati dai figli. Sono mille i suicidi in tutta Europa. Il suicidio di un papà è la risposta a una violenza subita dalla donna? No, assolutamente no. Qui non c’è una gara a punti, c’è in ballo molto più. Ma bisogna sollevare il velo, tutti quanti, e iniziare a parlarne. Perché si parla tanto di femminicidio e non di patricidio? Perché non è forse violenza questa? Quello dei suicidi dei padri separati è un dramma molto sottovalutato, anche dai media. I giudici europei hanno più volte bacchettato l’Italia perché non garantisce il rispetto dei diritti di visita dei minori ai padri separati. Il problema principale in Italia, è proprio la mancanza di norme che tutelino i diritti di visita, di educazione e di un normale rapporto dei genitori separati con i figli minori. L’unico rimedio concreto che rimane da attuare è quello di una denuncia per inottemperanza di ordine del giudice (art. 388 c.p.), ma nella realtà, queste denunce quasi mai portano ad una soluzione concreta, e davvero rischiano di peggiorare ulteriormente la situazione ed i rapporti. “Qualcuno la chiama Pas, dall’acronimo di “sindrome di alienazione parentale”, che di fatto già rappresenta una patologia clinicamente accertabile, con effettiva misurazione di effetti collaterali ed immunitari di chi subisce questa situazione, tanto da poter produrre i risultati in sede opportuna” afferma la D.ssa Sabrina Ulivi, del centro Clinico di Pistoia, psicoterapeuta ed esperta in Psiconeuroimmunomodulazione,.

In sede legale i danni misurati hanno un peso ed il mondo della giustizia dovrebbe occuparsi anche di questo, non solo delle vittime di violenza per mano maschile, ma anche di quello maschile, parentale, per mano femminile. Perché non è assolutamente vero che da una parte c’è chi non sbaglia mai, e dall’altra c’è chi sbaglia sempre. Entrambi i coniugi possono commettere errori, talvolta davvero gravi come questo. Perché privare i figli della vicinanza e l’affetto dei genitori è cosa gravissima, un reato vero e proprio, prima di ogni altra cosa, verso i propri figli.


Fonte: http://www.affaritaliani.it/cronache/pas-alienazione-parentale-551413.html?fbclid=IwAR2SFqmgo8WvJVqss1HQk9yG6J96Fl8TWNO9VNtjMkFD_Q638FO6aP3ZEDw