giovedì 14 agosto 2014

Fields medal a ricercatrice iraniana: non c'è da stare allegri!






Fields medal a una ricercatrice iraniana.
 Pronti i commenti della nostra delegata - Elisabetta Strickland (http://www.lescienze.it/lanci/2014/08/13/news/medaglie_fields_maryam_mirzakhani_la_prima_donna_a_vincere_il_prestigioso_riconoscimento-2250545/) che, badate bene, canta vittoria:
 

Sfugge, ai commenti della nostra delegata (ma anche a quelli del quotidiano La Stampa e dell'ex-ministro all'Istruzione Carrozza):

  • che la prof. Maryam Mirzakhani, pur essendo di origini iraniane, ha avuta una formazione post-universitaria negli STATI UNITI d’America, in cui si è trasferita e dove la spesa per la ricerca, rispetto al PIL è significativamente più elevata rispetto all’Italia;


  • che la prof. Maryam Mirzakhani  ha conseguito il suo Ph.D. negli Stati Uniti d’America; Ph.D. è il Philosophiæ Doctor, titolo che dovrebbe equivalere al nostro italico dottorato di ricerca, titolo introdotto nell’ordinamento nel 1980 e praticamente disconosciuto in Italia (vi sono concorsi in cui è citato genericamente un “master post universitario o titolo equipollente”) e del quale sinceramente non ci si fa un granchè in Italia, visto come funziona il mercato del lavoro;

  • che alla prof. Maryam Mirzakhani  è stato riconosciuta la Fields Medal mentre lavorava negli USA, come è accaduto per la maggior parte dei beneficiari del premio (vedere http://it.wikipedia.org/wiki/Medaglia_Fields); dal 1936, anno della sua istituzione,  ad oggi,  nella lista dei quattro beneficiari a cui cui ogni anno viene conferita la medaglia Fields Medal compare UN SOLO ITALIANO (Enrico Bombieri, classe 1940, conferimento nel 1974 - quaranta anni fa!);

  • che la Maryam Mirzakhani (classe 1977) è diventata full professor nel 2008 alla Stanford University, all’età di 31 anni, età significativamente più bassa rispetto alle statistiche italiane dei docenti;




  • che negli Stati Uniti d’America la percentuale di popolazione con istruzione del terzo livello è il quasi il quadruplo di quella Italiana;


  • e che, a riprova del fatto che Maryam Mirzakhani sia approdata dall'Iran negli USA,   "l’Italia [similmente alla patria d’origine della prof. Maryam Mirzakhani ] costituisce un centro di attrazione relativamente debole e presenta un’incidenza di studenti stranieri di circa la metà rispetto ai livelli OCSE” (Fonte: rapporto ALMALAUREA: https://www.almalaurea.it/sites/almalaurea.it/files/comunicati/2014/sintesi-2013.pdf)


Maryam Mirzakhani è anche donna, e da qui i commenti sperticati (e scontati) di chi canta vittoria, come la nostra delegata. Penso però che l’onorificienza conferita  dovrebbe farci riflettere di più sul sistema universitario Italiano, anzichè scatenare lo starnazzo sul tema delle pari-opportunità, uguaglianza di genere (si veda l'editoriale "Cade il teorema del maschio" -  La Stampa) o presenza femmminile nelle università (Ex-ministro Carrozza; http://www.lastampa.it/2014/08/13/scienza/per-la-prima-volta-a-una-donna-il-nobel-per-la-matematica-vvh9P1ARA3NgsFD991ZJBM/pagina.html).

 Forse è il caso che anche il giornalismo Italiano riporti le conclusioni del  rapporto ALMALAUREA, sul sistema universitario italiano:

Se l’Italia non investe di più in istruzione superiore e ricerca,
 rischia concretamente di non avere futuro”

 E ciò varrà per uomini e donne. E non c'è da stare allegri!

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