mercoledì 11 marzo 2015

Vezzetti: meglio l'affido condiviso



L'esposizione del Dott. Vittorio Vezzetti, raccoglie ciò che viene
indicata come la raccolta informativa di evidenze a livello mondiale
sull'Affido materialmente Condiviso.
Le valutazioni di tipo psicologico e
medico che vengono evidenziate da alcuni scienziati e medici specializzati
in età evolutiva e analisi comportamentale dell'infanzia,  rappresentano il
cuore dell'analisi ed il punto di vista da cui si possono guardare alcuni
eventi con occhio professionale ma soprattutto clinico.

 *Nello specifico*
 il problema dei figli di genitori separati rappresenta un'emergenza in
costante crescita non solo, come si pensa, sotto il profilo sociale e
giuridico ma anche - per quel che qui interessa - sotto il profilo
medico-sanitario
. La rottura del nucleo genitoriale porta in quasi tutto il
mondo occidentale alla frequente perdita della figura e del ruolo di un
genitore con conseguenti danni da "parental loss" e "childhood adversity".
 I danni sono chiari, sia da un punto di vista *medico scientifico *che
appunto* socio-sanitario*.
  Ricordiamo i danni bioumorali, ormonali e persino cromosomici derivanti
dalla *parental loss* e dalla *childhood adversity*. Alcune ricerche su
vasta scala hanno evidenziato seri danni alla salute di minori figli di
coppie separate che dopo il divorzio si sono trovati a vivere una
situazione di monogenitorialità, con riflessi legati all'uso di droghe,
tabacco, alcool, sulla vittimizzazione (intesa come bullismo e violenza
fisica agiti e subiti) e soprattutto sul *distress* mentale. insoddisfazione
scolastica, bassa qualità di vita e malattia psichica.

*Da Norimberga un autorevole contributo*
E' di recente pubblicazione il testo "Wechselmodell" nel quale la
professoressa dell'università di Norimberga Hildegunde Sunderhauf ha
selezionato gli unici 50 studi sulle modalità di affido dei minori,
pubblicati tra il 1977 e il 2014, su riviste internazionali
scientificamente riconosciute. Nella sua metanalisi l'autrice ha analizzato
in modo rigoroso le conclusioni dei singoli studi e le loro interazioni,
traendone una valutazione complessiva, le cui considerazioni finali
appaiono inequivocabili: 2 studi (4 per cento) hanno dato risultati
negativi rispetto all'affido materialmente condiviso; in 11 studi sono
stati segnalati effetti negativi neutralizzati da altri effetti positivi;
mentre 37 degli articoli presi in considerazione (74 per cento), hanno
prodotto inequivocabili risultati positivi per l'affido materialmente
condiviso;

sulla rivista dell'Associazione degli psicologi americani (APA) è stato
inoltre pubblicato recentemente un articolo scientifico che contiene una
revisione metanalitica dei più autorevoli studi mondiali sul tema
dell'affido condiviso di bambini sotto i 4 anni. L'articolo (che ha
ricevuto l'endorsement di 110 studiosi internazionali) conclude
testualmente: <<In generale i risultati degli studi rivisitati in questo
documento sono favorevoli ai piani genitoriali che bilanciano il tempo dei
bambini piccoli tra le due case in modo il più uguale possibile. Il
pernottamento dei bambini nella casa del papà non crea problemi, ma
favorisce nei bambini la consapevolezza che l'accudimento è compito di
entrambi i genitori e non di uno solo di loro. (Warshak, 2014)>>.

 *Cosa succede altrove*

Il vantaggio che parte dell' Europa e degli USA mostra nei confronti
dell'Italia è riconducibile ad un sostanziale confronto anticipato verso
leggi e fenomeni sociali manifestatisi prima rispetto a noi sia in ordine
di tempo che di conseguente organizzazione. Mentre il nostro paese mostra
una lentezza verso i temi che riguardano la società ed il costume
certamente preoccupante.
 L'attenzionalità verso i fenomeni sociali legati a separazioni e divorzi è
parte della storia dei paesi europei e americani che per primi si sono
adoperati per creare premesse di benessere, attraverso leggi e
modificazioni delle stesse, ma anche attraverso attente valutazioni
centrate su di un parametro essenziale per definire il benessere della
popolazione: *la valutazione medico scientifica*.

 Aspetto quello dell'*osservazione scientifica* avulso da concetti
ideologici ed inquadrabile nell'area del pragmatismo più assoluto. A
problema oppongo soluzione.
 Solamente l'*osservazione scientifica*, infatti, comprova sostanzialmente
l'efficacia di leggi ed intuizioni comuni, in sostanza se la prevenzione ha
da sempre mostrato quanto un fenomeno negativo possa essere letto,
contenuto e limitato è altrettanto merito di una seria attività valutativa
la misurazione della reale efficacia degli effetti prodotti degli *accorgimenti
istituzionali* adottati da un paese.

 *Nella pratica*

Non possiamo dunque prescindere dal compiere il passo numero uno, la
valutazione medico scientifica dopodichè la prevenzione è seconda nell'
analisi valutativa e a seguire si adottano gli strumenti frutto di queste
riflessioni.

 *Alcune strategie preventive*

 Così ecco che l'uso delle cinture di sicurezza nelle auto ha ridotto
drasticamente danni e decessi, lo stesso dicasi per l'uso del casco
destinato ai motociclisti. Davanti ad un fenomeno drammatico diviene
strategico adeguare strumenti e misure, apporre correttivi che impediscano
l'allargarsi del fenomeno al fine di ridurlo o annullarlo. In questo senso
si muove anche la medicina nella direzione dello sconfiggere la malattia e
debellarne le cause scatenanti, anche il vaccino antivaioloso, inventato da
Jenner, nacque dall'osservazione che chi faceva il vaiolo benigno delle
mucche non conseguiva quello mortale degli uomini.

 Questa è anche la premessa ed il taglio dell'*interrogazione parlamentare*
che intendiamo sottoporre al Ministero della Salute affinchè ci si adegui a
standard europei, ma non solo, e ci si incammini verso soluzioni condivise
- condivisibili, volte ad accelerare la corsa del nostro paese per
raggiungere quelli che prima di lui hanno spianato la strada, che distano
ancora tanto ma non per questo sono irraggiungibili.
 Pur consapevoli che anche la velocità di reazione sarà il segnale di una
volontà di adeguamento, non possiamo che sperare che l'uragano Renzi sappia
cogliere questa opportunità.

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