venerdì 15 novembre 2013

La ministra cannone e la malagiustizia

Fonte: http://www.adiantum.it/public/3461-la-ministra-cannone,-la-riforma-della-giustizia-e-gli-impuniti---di-max-bonaventura.asp




 Mentre l'ennesima porcata di governo - quella relativa all'amica degli amici Annamaria Cancellieri, donna-cannone della giustizia italiana - si è consumata con la sceneggiata parlamentare (e tante strette di mani sporche fino alle unghie), Alfano blatera di una riforma della responsabilità civile dei giudici priva di qualunque dignità.
"A pagare sarà lo Stato", afferma mastro Angelino, "chiamato a risarcire gli errori palesi in primo grado ai danni dei cittadini. Il Consiglio dei Ministri ha approvato, oggi, una norma di grande importanza - spiega Alfano -. Si tratta della norma che riguarda la reponsabilità dello Stato nei confronti dei cittadini per violazione manifesta del diritto dell'Unione Europea da parte dei magistrati di ultimo grado, che crea danno agli italiani".
Gli fa immediata eco il PD, che per bocca del suo responsabile alla giustizia (tale Danilo Leva) dichiara "Nella legge comunitaria, approvata dal Cdm di oggi per porre alla procedura d'infrazione europea si afferma, in ottemperanza ai principi fissati dalla Corte Europea, la responsabilità civile dello Stato italiano, e quindi non del singolo magistrato, nei casi di manifesta violazione del diritto europeo per dolo o colpa grave". "Altra cosa, in materia di responsabilità civile dei magistrati, è la riforma della legge Vassalli - contenuta in una proposta del Partito Democratico e già depositata alla Camera - che nei prossimi giorni sarà incardinata nei lavori della Commissione Giustizia. Con questa proposta vogliamo aprire una riflessione seria, equilibrata e senza pregiudizi ideologici né intenti persecutori".
E' chiaro il messaggio ?
La riforma della responsabilità civile dei magistrati, quella che gli italiani vogliono dal 1987, sancita da un referendum e poi affossata dal PCI/DC/PSI di allora (il sicario fu Vassalli) non si farà. Punto e basta. I singoli giudici continuino a far cazzate e stiano tranquilli, nessuno li toccherà.
Ve lo immaginate cosa possa uscire da una "riflessione seria, equilibrata e senza pregiudizi" promossa dal PD sulla giustizia ?
Un altro slogan, un altra porcheria degna degli animali da cortile (attenuanti generiche e specifiche per i 5s, ancora puri e candidi come gigli) che, in massima parte, popolano il Parlamento.
Rari, i politici non collusi con criminalità organizzate e/o con affari personali (vedi Cancellieri e figli).
La vicenda della ministra-bomba cannone ci ha rivelato, in tutta la sua chiarezza, come i legami tra politica e affari siano ultra-decennali, e durano fino ad oggi anche quando ad essere proposte sono facce meno note, i c.d. tecnici, che si presume essere esenti da conflitti di interesse. La Cancellieri conosceva i Li Gresti da trent'anni e passa, il figlio aveva ricevuto una tangente familiare di 3,6 milioni di euro - buonuscita per un annetto di lavoro - e la ministra si metteva a disposizione degli amici-benefattori chiamando utenze che anche l'ultimo scippatore in copp' e' quartieri sa di essere controllate.
E i magistrati ?
Gongolano, dall'alto dell'intoccabilità che il PCI/PDS/PD garantisce loro da cinquant'anni, e grazie ad una generosa copertura giudiziaria che, nei decenni, ha visto uscire indenni i comunisti-democratici persino dal terremoto di Mani Pulite.
Esiste un patto - vero e proprio compromesso storico, data la sua durata e solidità - che lega la sinistra ai magistrati dal 1950, allorquando le parti politiche di allora si spartirono l'Italia: a centro-destra l'industria e il commercio, con il suo naturale portato di evasione fiscale e potere economico, a sinistra la Cultura e la Giustizia, attraverso le quali il nostro Paese è arrivato fino ai giorni nostri.
La legge Vassalli è figlia di quel patto, e anzi ne rappresenta l'architrave che sorregge l'accordo scellerato. Senza l'impunità dei giudici, tutta la vecchia classe dirigente diventa punibile, sia storicamente che concretamente. L'attuale maggioranza è custode di quel patto, e si erge a sua difesa a tutti i costi.
Solo il ricambio della classe politica potrà mutare l'aspetto del sistema, e smantellare il covo degli impuniti.
Le sedi del covo, paradossalmente, sono note a tutti. Basta cercare sotto la voce "tribunali" e "consiglio dei ministri".

Fonte: http://www.adiantum.it/public/3461-la-ministra-cannone,-la-riforma-della-giustizia-e-gli-impuniti---di-max-bonaventura.asp

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