lunedì 6 ottobre 2014

Sinodo sulla famiglia: appello dei genitori separati




Fonte: GESEFI (link)
http://bit.ly/1rTwauI

short: http://bit.ly/1vLtAXZ


APPELLO delle associazioni di GENITORI SEPARATI , per la GENITORIALITA’ e l’EDUCAZIONE dei FIGLI

rivolto :

Al Santo Padre, Sua Santità Papa Francesco

Al Sinodo dei Vescovi della III Assemblea generale straordinaria per la Famiglia



come genitori appartenenti alle associazioni di persone separate, divorziate, risposate, credenti nei valori della FAMIGLIA, nonostante i drammi vissuti, ci rivolgiamo nel rispetto dell’ antica istituzione dell’umanità e Sacramento, verso le relazioni significative di amore fra uomo e  donna, integrate nell’amore più Grande.

Leggiamo con un certa preoccupazione il documento Instrumentum Laboris elaborato per l’assemblea straordinaria del Sinodo dei Vescovi.

Come riportato nelle sue premesse, l’Instrumentum Laboris nasce dalle risposte al questionario del Documento Preparatorio, reso pubblico nel mese di novembre 2013, strutturato in otto gruppi di domande riguardanti il matrimonio e la famiglia, cui è stata data ampia diffusione. Al documento le Chiese particolari hanno fornito risposte e mosso osservazioni.

Rileviamo che le Chiese particolari hanno evidenziato, tra le cause esterne che minacciano l’unità della famiglia le seguenti (tra parentesi il capitolo di riferimento):

L’incidenza dell’attività lavorativa sulla famiglia (70-71)
Il fenomeno migratorio e la famiglia (72)
Povertà e lotta per la sussistenza (73)
Consumismo ed individualismo (74)
Contro-testimonianze nella Chiesa (75)

E poi, come situazioni particolari.
Il peso delle aspettative sociali sull’individuo (76)
L’impatto delle guerre (77)
Disparità di culto (78)
Altre situazioni critiche (malattia depressione, morte) (79)

L’instrumentum specifica alcune situazioni pastorali difficili, tra le quali:

Le convivenze (81-82)
Le unioni di fatto (83-84-85)
Separati, divorziati e divorziati risposati (a cui è dedicato il  punto 86)
I figli e coloro che restano soli (87)
Le ragazze madri (88)

Situazioni di irregolarità canonica (89, 90, 91, 92, 93, 94, 95, 96)
Da quanto emerge dalla lettura del documento e da quanto espressamente dichiarato nella sua premessa, il testo è una summa delle risposte ricevute a livello mondiale, circa le situazioni e le difficoltà della famiglia oggi.
E’ pertanto ovvio che il documento non sia incentrato sulla realtà italiana o europea, ma sulla universalità delle famiglie dell’intero pianeta.

Pur ciò considerato, constatiamo non senza un certo smarrimento che l’Instrumentum non cita quanto riferito e pubblicato da un altro organismo della Chiesa Cattolica, storicamente vicino a chi è sofferente e si trova in condizioni di disagio, ovvero quanto pubblicato dal documento False partenze  - Rapporto 2014 sulla povertà e l'esclusione sociale in Italia” della Caritas in Italia.

Rapporto Caritas.

Da quanto esplicitamente documentato dalla Caritas relativamente alle situazioni di povertà, emerge un quadro allarmante, in quanto specifica chiaramente una situazione di povertà “nuova” che si incardina sul crescente numero di separazioni coniugali. La nuova situazione, che si è venuta a creare a causa di un sistema giudiziario italiano assai discutibile che ignora la parità e complementarietà dei genitori nella crescita filiale, implica dei forti cambiamenti nella vita del genitore separato ed una alterazione sostanziale nei rapporti genitori-figli ( generalmente i padri ).

In linea generale il rapporto della Caritas (realizzata tra dicembre 2012 e settembre 2013), «in linea con gli approcci multidimensionali della povertà, ha permesso di approfondire la condizione di vita dei genitori separati facendo emergere quelle che risultano essere oggi le principali problematicità, legate ad aspetti materiali, relazionali e/o psicologici, evidenziando il legame tra rottura del rapporto coniugale ed alcune forme di povertà» (p.27 del Rapporto).

Spesso il genitore separato è costretto a vivere una nuova realtà. Tale realtà non è taciuta dal rapporto Caritas e non è taciuta dalle organizzazioni (spesso di padri separati) che si occupano di famiglia.
Tra i cambiamenti indotti dalla fallace applicazione del diritto familiare oggi vigente in Italia, il rapporto Caritas annovera:

  1. aumento vistoso delle condizioni di precarietà abitativa;
  2. un crescente numero di persone che vivono in alloggi impropri, da parenti e amici, o in dormitori
  3. un aumento dei disturbi psicosomatici.
  4. un aumento dei disturbi dell’area psicosomatica (depressione, insonnia, attacchi di panico, disturbi dell’umore).

Oltre alle gravi conseguenze abitative e di salute, le risultanze del rapporto (tabelle 4 e 5, p.34) denunciano anche, in conseguenza delle separazioni, un progressivo degrado del rapporto tra genitore separato e figli. In particolare i nuovi poveri che si rivolgono alla Caritas lamentano un grado di soddisfazione insufficiente nei rapporti con i figli, sia per la frequenza di incontri, sia per la frequenza dei contatti, per il tempo, per la qualità della relazione, per la possibilità di organizzare anche le più ordinarie condizioni di incontro, come gite e vacanze.

Il rapporto non stila ovviamente i casi di suicidi di padri separati, che (Avvenire, 24 ottobre 2006) arriverebbero a duemila casi all’anno per “la lontananza dai figli”.

Nel rapporto c’è tutto questo, ma non c’è la preoccupazione che sarebbe stata segnalata dalle Chiese locali per il divieto di accesso ai sacramenti ai divorziati, tema a cui invece l’istrumentum dedica ampio spazio (93, 94, 95, 96).

Al contrario ci preme evidenziare che l’attuale situazione in cui vivono molti genitori separati in Italia è in contrasto con la dottrina della Chiesa, ma non nel senso dell’irregolarità citata nell’instrumentum. Tale irregolarità è subìta, ed è dovuta all’impedimento coatto per uno dei genitori alla cura filiale, alla educazione, alla guida dei figli.

Richiami al Familiaris Consortio.

Infatti per le modalità, i tempi e i modi che vengono imposti dalle attuali decisioni giuridiche a uno dei genitori separati (generalmente il genitore “non collocatario”), l’attuale applicazione del diritto di famiglia italiano, specie alla luce di  quanto riportato nel rapporto della Caritas, sembra in netto ed indiscutibile contrasto con quanto espresso nella sua esortazione apostolica Familiaris Consortio da un recentissimo Santo della Chiesa cattolica, in vita Papa Giovanni Paolo II, nella quale si  specificava:

In particolare, i Padri Sinodali hanno ricordato, tra gli altri, i seguenti diritti della famiglia:
·        di esercitare la propria responsabilità nell'ambito della trasmissione della vita e di educare i figli
·        di educare i figli secondo le proprie tradizioni e valori religiosi e culturali, con gli strumenti, i mezzi e le istituzioni necessarie;
·         di ottenere la sicurezza fisica, sociale, politica, economica, specialmente dei poveri e degli infermi;
·        il diritto all'abitazione adatta a condurre convenientemente la vita familiare;
·        di un onesto svago che favorisca anche i valori della famiglia;

La riduzione dei tempi di frequentazione genitore/figli, l’allontanamento di uno dei genitori (generalmente il padre) dall’abitazione, imposti per decisione giuridica, rendono, nei fatti, difficile se non impossibile l’esercizio dei diritti così come specificati dall’esortazione.

Per questo ci pare che l’istrumentum poco abbia saputo recepire circa la reale condizione dei separati e poco abbia saputo discernere, sebbene l’esortazione apostolica citata riferisse già a suo tempo:

Sappiano i pastori che, per amore della verità, sono obbligati a ben discernere le situazioni. C'è infatti differenza tra quanti sinceramente si sono sforzati di salvare il primo matrimonio e sono stati abbandonati del tutto ingiustamente, e quanti per loro grave colpa hanno distrutto un matrimonio canonicamente valido.

Per poi constatare, in modo inequivocabile:



La solitudine e altre difficoltà sono spesso retaggio del coniuge separato,

specialmente se innocente (Solitudo aliaeque difficultates crebro sunt sors coniugis separati, praesertim si innocens est.).

Come spesso denunciato anche da associazioni di padri separati, purtroppo sembra essere un habitus entrato ormai nella prassi delle separazioni coniugali in Italia [ref : Deliberazione 11 marzo 2009 dell'Unione delle camere penali ] che un genitore, seppur cristianamente coniugato, muova calunnie all’altro, spesso con l’intento di sottrarlo dalla cura filiale e allontanarlo da affetti (i figli) ed effetti (la casa domestica). E’ il risultato di una nuova antropologia, cui molti si oppongono.


Diritti e nuova antropologia. 

La dimensione del problema non è certo da sottovalutare dal punto vista pastorale, in quanto, secondo l’ISTAT circa il 30% circa dei matrimoni fallisce. Considerando che dal 1995 al 2012 ci sono state circa 100 mila separazioni  e considerando una media (italiana) di 1.4 figli/donna si arriva a 140mila casi di minori vittime delle prassi discutibili dei sistemi giudiziari, che rendono i figli, i nostri figli, i figli giovani della Chiesa, orfani di un genitore in vita.  La disparità di trattamento che il sistema giudiziario crea tra i coniugi separati, costituisce in alcuni casi un vero e proprio “incentivo” alla de-responsabilizzazione rispetto alla promessa di Amore coniugale ed impegno familiare assunto con il Matrimonio.
Le prassi giudiziarie, diffuse in modo eterogeneo nei diversi Paesi, contribuiscono a disgregare la famiglia, costituita da un padre, una madre ed i loro figli, mentre altri Paesi si spingono oltre senza un criterio preciso e formalizzano arbitrariamente la costituzione di unioni, confondendo le identità sessuali alla presenza di minori, non solo in affidamento.

Ci duole constatare come, per molte situazioni e in nome di un nuovo modello di famiglia, venga concepito un assetto mono-genitoriale ed al femminile mentre il modello familiare e i diritti dei genitori espressi nell’Esortazione citata siano spesso sostituiti con un nuovo modello e da nuovi diritti. In base a questa nuova concezione, tutto ciò che riguarda i diritti inalienabili dell’uomo viene messo in discussione.
Primo fra tutti il diritto riconosciuto dal Pontificio Consiglio per la Famiglia

               ( Carta dei diritti della famiglia art.5 )

       Avendo dato la vita ai loro figli, i genitori hanno 
       l'originario, primario ed inalienabile diritto
      di educarli; essi devono perciò essere riconosciuti 
       come i primi e principali educatori dei loro figli.


Tale diritto viene di fatto disconosciuto dalla prassi giuridica  attuale, in quanto vengono nei fatti negati al genitore “non collocatario” l’abitazione o il privilegio di trascorrere con i propri figli una parte significativa del proprio tempo, causando l’obiettiva difficoltà nell’esercizio del diritto a cui la Carta proposta dal Pontificio Consiglio fa riferimento.
Alla figura del genitore, “riconosciuto primo e principale educatore dei figli”,  si sostituisce quella dello Stato.
Si assiste cioè ad un processo di sostituzione: i diritti sono sostituiti da decisioni giuridiche di segno opposto. A tal proposito mons. Schooyans ebbe a scrivere (Gli idoli della modernità) :

Tutto è negato, messo tra parentesi, denigrato, dimenticato. Esistono solo la legge scritta e le norme giuridiche. Esiste solo il diritto positivo, con esclusione di ogni riferimento ai diritti immanenti alla natura umana. In una simile concezione meritano rispetto e considerazione solo le decisioni giuridiche [nel caso di separazioni coniugali, le sentenze di separazione, N.d.r.]; ma si tratta di norme che possono mutare in qualsiasi momento, a seconda del capriccio di coloro che detengono il potere, di coloro che hanno l’interesse a far passare come “nuovi diritti” determinate scelte

Lo stesso linguaggio viene stravolto.

Gli stessi termini di “padre” e “madre”, in virtù dell’attacco sistematico alla famiglia naturale, sono parole destinate a perdere la propria essenza, sono figure destinate a confondersi, in concetti indistinti e uniformi,  nell’imbroglio di questa nuova antropologia, ad annullarsi. E ciò avverrà, anzi sta già avvenendo: la Francia ha eliminato la figura del buon padre di famiglia, in Italia è stato proposto di sostituire padre e madre con le nuove dizioni di Genitore 1 e Genitore 2.

E’ una macchina che crea una nuova antropologia, che, come ebbe a scrivere Ratzinger (non ancora Papa Benedetto XVI -  prefazione al testo Nuovo disordine mondiale )

« La peculiarità di questa nuova antropologia, (…) diventa palese soprattutto nell'immagine della donna, nell'ideologia dell' "Women's empowerment", nata dalla conferenza di Pechino. 
Scopo di questa ideologia è l'autorealizzazione della donna: principali ostacoli che si frappongono tra lei e la sua autorealizzazione sono però la famiglia e la maternità. Per questo, la donna deve essere liberata, in modo particolare, da ciò che la caratterizza, vale a dire dalla sua specificità femminile. Quest'ultima viene chiamata ad annullarsi di fronte ad una "Gender equity and equality", di fronte ad un essere umano indistinto ed uniforme, nella vita del quale la sessualità non ha altro senso (…).» 

Nuova antropologia dai mezzi subdoli, che si presenta spesso con la maschera del bene e del necessario: il “supremo interesse del minore” da tutelare. Una nuova antropologia con mezzi di diffusione subdoli e raffinati, che impongono, in virtù della difesa di valori supremi, sistemi tenacemente volti a scardinare l’unità e la complementarietà genitoriale nella crescita dei figli.

Ben profetizzava il Familiaris Consortio (capo: L'influsso della situazione sulla coscienza dei fedeli):

7. Vivendo in un mondo siffatto, sotto le pressioni derivanti soprattutto dai mass-media, non sempre i fedeli hanno saputo e sanno mantenersi immuni dall'oscurarsi dei valori fondamentali e porsi come coscienza critica di questa cultura familiare e come soggetti attivi della costruzione di un autentico umanesimo familiare. Fra i segni più preoccupanti di questo fenomeno, i Padri Sinodali hanno sottolineato, in particolare, il diffondersi del divorzio

D’altro canto è ben noto come sia il positivismo giuridico (citato nell’Instrumentum, ma per altro cfr 24) a dettare norme di comportamento sociale e a delineare l’habitus vivendi, anestetizzando le coscienze e imponendo un adattamento conscio o inconscio ad una prassi comune.


Esortazione.

Esortiamo il Sinodo di prossima convocazione a considerare le istanze che provengono dalle associazioni a favore dei genitori separati, seppur canonicamente “irregolari”, ma consci dei diritti inalienabili che sono loro affidati.
Ciò in quanto siamo convinti dell’inestimabile valore della famiglia, della vita, della complementarietà dei genitori alla cura filiale.

Sempre più sovente ci duole ricevere notizie di padri falsamente accusati,  estromessi dalla cura filiale per accuse infamanti, accuse strumentali, false accuse, calunnie mosse dall’ex-coniuge con la disarmante faciloneria favorita dalla certezza dell’impunità.


Sempre più allarmante la frequenza di casi di figli, spettatori passivi di conflitti per le spartizioni di possesso tra adulti o indotti a fenomeni di denigrazione-alienazione genitoriale e sottoposti ad abuso psicologico ancora non riconosciuto, identificato e adeguatamente contrastato.

Sempre più sovente ci duole leggere di nuovi diritti che non sono rispettosi dei diritti inalienabili dell’uomo  né tantomeno dei diritti Costituzionali, ma sono frutto di prassi giuridiche.

Sempre più sovente ci duole constatare come lo stesso linguaggio sia lontano dalla realtà.

Sempre più sovente ci duole constatare che, di fronte a tutto questo, non ci sia una reazione chiara anche da parte degli organi ecclesiastici. Come ebbe giustamente a scrivere mons. Schooyans: "Cerchiamo di rinunciare alla ricerca della verità e accontentarci dell’opinione comune".

Il nostro timore, la paura dei genitori separati, la paura per il futuro dei nostri figli, è che la coscienza di molti resti anestetizzata, mentre la ragione non trova il coraggio di uscire dal torpore in  cui la nuova antropologia la vorrebbe condannare.

Questo nostro appello raccoglie anche il forte grido proveniente dal basso, dai fanciulli, da coloro che credono nella Chiesa, in accoglienza ai Suoi richiami di Pastore Supremo, insieme al grande dono che Dio vuole fare al nostro mondo sofferente, segnato come contributo e sollecitazione al  rinnovamento. A tal fine alleghiamo documentazione scientifica raccolta dallo studio autorevole del dr. Vittorio Vezzetti (EUROPEAN CHILDREN AND THE DIVORCE OF THEIR PARENTS: A QUESTION OF RIGHT TO HEALTH)

Con profondo ossequio e fiducia, ringraziando la Santità Vostra, esortiamo tutto il Sinodo dei Vescovi a valorizzare le sofferenze di queste Famiglie frammentate, per sostenerle ed accompagnarle verso una nuova “ luce “ rigeneratrice, in nome dei Figli e nel rispetto della più antica istituzione umanitaria.

Con l’occasione, ci è gradito augurare buon lavoro a codesta Assemblea.

FIRMATARI:
ACRISIS
Associazione Centro Ricerche Interdisciplinari
Studi Internazionali Socioculturali
Corso Vinzaglio 17 10121 Torino
Tel. 348/3606984

Associazione Cresco a Casa 
Cresco a casa logo






Ass. Genitori Separati e Figli Onlus GESEFI Torino 
GESEFI Logo






Ass. Figli per sempre Onlus Nazionale 
Figli per sempre Logo






ITALIA / Associazioni italiane aderenti:

- Coordinamento interassociativo COLIBRÌ,
- Movimento femminile per la parità genitoriale,
- Ass. Genitori Sottratti Em. Romagna,
- Ass. per le Nuove famiglie Cagliari,
- Ass. Nonne e nonni penalizzati dalle separazioni,
- Ass. Genitori Separati e Figli GESEFI Torino,
- Ass. Figli per sempre Onlus Nazionale TrentinoAltoAdige-Lombardia-Lazio,
- Ass. Aiutiamo le famiglie Roma,
- Ass. Genitori Separati Novi Ligure,
- Ass. Papà separati Torino,
- Ass. Papà separati & figli Torino,
- Ass. Papà separati Asti,
- Ass. Papà separati Liguria,
- Ass. Papà separati Roma,
- Ass. Help Family Roma,
- Ass. Genitori Separati Vicenza,

FRANCIA

- I.C.I. I Comme Identitè,

SVIZZERA

- Donne2,
- Movimento Papageno,

LUSSEMBURGO

- Sos Parent,

SPAGNA

- Pamac Asociación Padres y Madres en Acción,
- Custodia Compartida Jean,
- Federación de Ascociaciones Canarias por la Custodia Compartida y la Igualdad Efectiva,

PORTOGALLO

- Igualdade Parental,

POLONIA

- Stowarzyszenie Tata Dzieciom,

GRECIA

- Gonis,

SLOVACCHIA

Otkovia,
Rada pre práva dietata,

ROMANIA

- Arpcc Asocia.ia Româna pentru Custodia Comuna,

TURCHIA

- Magdur Ebeveynler Deprived Parents,

CROAZIA

- Udruga Dijete-razvod,

Piattaforme Europee

- PEF Platform European Fathers,
- FKCE Fathers Knowledge Center Europe.
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GE.SE.FI onlus Torino
Associazione GENITORI SEPARATI E FIGLI
Via S. Domenico 5/e
Torino 10122 Italia
Cell. 349 2232095


(relatio sinodale)

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