lunedì 2 novembre 2015

Bergoglio sulla donna: unti e bisunti

papa francesco bergoglio e le donne


 
Nella comunicazione di massa ormai è diventato quasi più soltanto un esercizio dialettico, tra chi della donna si erge più a difensore.

Con il suo ciclo sulla catechesi della famiglia, il Bergoglio si è adattato. In materia di donna, i titoli delle testate e dei blog sono alquanto espliciti nell'indicare quale sia la posizione del  politically correct, e tutti vanno nella stessa direzione: la tutela della donna, principio declinato da Bergoglio come tutela-della-donna-madre, e da un certo femminismo stantio come tutela-della-donna-vittima-di-violenza.
Allora Repubblica fa l'occhiolino a Bergoglio, con la sua catechesi sinodale, con "Papa Bergoglio: Donna tentatrice è luogo comune (link)" il Corriere della sera fa eco: "Troppe volte le donne licenziate perchè incinte" (link), e ancora il Giornale sfodera un esplicito riferimento al maschilismo biblico "La crociata di Bergolgio: Adamo? Un maschilista incolpò Eva per la mela"  (link). Si passa poi al capitolo retribuzioni mensili,  che "Bergoglio: Puro scandalo che le donne guadagnino meno che gli uomini" (link). Ma anche per il recente scaldalo della Chaouqui, che sarebbe stata accusata di fuga di notizie e  divulgazione di documenti riservati,  ritona la stessa solfa e su Libero si legge: "La papessa di origine marocchina che dava consigli a Renzi" (link) e Avvenire rincalza: la papessa è in realtà Francesca Immacolata, non è un corvo, non ha tradito (link).E il capolavoro dell'Espresso, che riporta nientepopodimenoche  "La versione dell'unica donna chiamata a riformare la finanza della Santa Sede" (link), unica donna che per  l'ANSA diventa una "giovane promessa" (link). In blocco, ritorna il mantra donna-vittima-eroismo-coraggio-santa-madre.


Sarà forse perchè l'organizzazione ecclesiastica (romana e non) deve farsi perdonare qualche trascorso non proprio decoroso,  il motivo per cui il Bergoglio si è deciso a seguire il mainstream delle dichiarazioni, unendosi al coro di chi recita il mantra delle donne-vittime-di-violenza, vera o presunta. Violenza di luoghi comuni, violenza economica, violenza maschilista, violenza domestica. Salvo poi scoprire che in tema di violenza i termini sono, nella realtà, invertiti (link), che sul femminicidio sono state dette numerose scempiaggini (link), che un recente rapporto Caritas indica i padri divorziati come nuovi poveri (link) (link) e che il divario salariale è una bufala (link).

Schierarsi dalla parte della donna è una garanzia di vincere facile, del guadagnarsi la simpatia delle masse, del sottrarre argomenti agli avversari. Ergendosi a paladino della donna e gettandosi nel mainstream, paradossalmente, il Vaticano ha potuto così riconfermare nel Sinodo la teoria della famiglia naturale (relazione finale link), suscitando qualche borbottio da parte di chi lo aveva prima incensato (link) (link) (Scalfari: Cari Cattolici, la vostra famiglia non c'è più link), ma senza poter essere tacciato di non essere al passo con i tempi. Il tema della difesa della donna è trendy, chi lo supporta non può essere criticato dai media.

Stessa minestra, trita e ritrita, unta e bisunta. E il pubblico se la trangugia, a sacre dosi.

E poi, dopo la chiusura del Sinodo,  l'ultimo atto: si dia inizio all'anno Giubilare della "misericordia" , che per i Cattolici è  frutto della carità (link).Un altro Papa, molto meno amato dal mainstream, aveva scritto (Benedetto XVI, Enciclica Caritas in veritate) "Un Cristianesimo di carità senza verità può venire facilmente scambiato per una riserva di buoni sentimenti, utili per la convivenza sociale, ma marginali. In questo modo non ci sarebbe più un vero e proprio posto per Dio nel mondo. Senza la verità, la carità viene relegata in un ambito ristretto e privato di relazioni. È esclusa dai progetti e dai processi di costruzione di uno sviluppo umano di portata universale, nel dialogo tra i saperi e le operatività."

Per molti padri italiani, che dalla falsa applicazione italiana della legge sull'affido condiviso devono fare i conti con cristianissime-ex-mogli sempre indaffarate a ostacolare un naturale esercizio della paternità, l'anno giubilare misericordia suona  come un funereo  "chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto". Scordiamoci il passato, siamo e siate misericordiosi. Ma non c'è pace senza giustizia.

Nel mondo moderno, la compassione scivola facilmente nel sentimentalismo e nella viltà morale. La maggiore viltà consiste nel tacere la verità per il solo gusto di non uscire dal mainstream e rischiare di perdere consensi.

Mi chiedo cosa pensi della misericordia  (link) il padre falsamente accusato di abusi, per 15 anni in galera e i cui figli hanno ritrattato rivelando che fosse la loro madre ad averli spinti a mentire.

Mi chiedo cosa pensino della misericordia (link) coloro che frequentano le case create ad hoc per i padri sfrattati dalle cattolicissime mogli-madri-vittime (presunte)-di-violenza, ove gli sfortunatissimi ex-mariti possono contare su un soggiorno "ad ore" in cui prendersi cura della prole. Semprechè la malavita, la cattiva gestione pubblica, il politico di turno  glielo consenta. In barba a tanti Sinodi, a tante catechesi, a tante relazioni generali e alla invocata misericodia.





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