giovedì 7 gennaio 2016

Sappiate che sappiamo


Pier Paolo Pasolini, in un articolo del Corriere della Sera (14 novembre 1974), in relazione alle verità che emergevano sui tentativi di golpe e sulla stagione delle stragi (Milano, Brescia, Bologna dal 1969 al 1974), scrisse:  “Io so. Ma non ho le prove”. 
Allo stesso modo, oggi, fine 2015, noi di ADIANTUM diciamo: “Noi sappiamo. Non abbiamo le prove, almeno non tutte, ma sappiamo
 
Sappiamo a chi è addebitabile lo sfascio del diritto di famiglia.
Sappiamo quali sono le forze contrarie all’affido condiviso, i nomi, le correnti politiche, le lobby di potere.
Sappiamo chi ha ostacolato per 12 anni l’approvazione della riforma.
Sappiamo chi, nonostante l’approvazione, non accetta la norma ed evita di applicarla da 10 anni.
Sappiamo chi restaura ciò che il legislatore intendeva eliminare, chi percepisce l’affido condiviso come un fastidioso consiglio e non come una legge dello Stato.
Sappiamo a quale gruppo di potere - e a quali esigenze specifiche - è stato asservito il lavoro della Commissione Bianca.
Sappiamo a chi giova che nulla cambi.
 
Conosciamo la spirale di disperazione che nasce dall’interruzione forzata del progetto genitoriale.
Conosciamo chi si è tolto la vita per non poter vedere i figli.
Conosciamo chi li ha frettolosamente liquidati come pazzi.
Conosciamo la colpevole miopia di chi non vuole riconoscere che l’emarginazione di un genitore è un trauma lacerante, inaccettabile, insostenibile.
Conosciamo l’impossibilità di accettare la rassegnazione a sparire come unica risposta istituzionale.
Conosciamo l’accanimento ideologico nel restaurare genitori prevalenti e genitori marginali.
Conosciamo gli interessi di chi vive, anche economicamente, del disagio che crea.
Sappiamo a chi giova che nulla cambi.
 
Sappiamo cosa si nasconde dietro il fenomeno degli allontanamenti facili dei minori dalle famiglie d’origine.
Conosciamo le collusioni occulte tra operatori corrotti e strutture corruttrici, le relazioni pilotate, gli interessi privati di chi opera nel pubblico.
Conosciamo minori tolti alle famiglie per presunti rischi di abuso, ma poi abusati nelle strutture che avrebbero dovuto proteggerli.
Conosciamo chi dovrebbe rilevare questo abominio, ma preferisce girarsi dall’altra parte e dire che l’allarme è ingiustificato, perché “il sistema regge”.
Conosciamo la menzogna del superiore interesse del minore, facciata ipocrita che in troppi decreti, in troppe relazioni, in troppe consulenze, serve a nascondere interessi di tutti, tranne che del minore.
Sappiamo chi da un Sistema malato attinge fondi, consensi, bacini elettorali.
Sappiamo a chi giova che nulla cambi.
 
Noi lo sappiamo: nomi,  giochi di potere, interessi politici, ideologici ed economici, inconfessabili retroscena.
Non abbiamo le prove, ma sappiamo.
Sappiate che sappiamo.
È dovere di donne e uomini liberi scavare e cercare le prove, tutte, perché alcune le abbiamo già.
È un diritto di donne e uomini liberi pensare, scrivere, parlare, studiare i mille perché di un Sistema marcio fino al midollo.
Affinché domani sia un po’ meno marcio.
Facciamolo, almeno fino a quando il pensiero sarà libero.


Fonte: http://www.adiantum.it/public/3708-sappiate-che-sappiamo-%28ma-non-abbiamo-le-prove%29.asp

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