mercoledì 12 marzo 2014

Studio Fenbi CSA sulla violenza al femminile. 6500 casi di cronaca in esame

 William, sfregiato dalla ex

 Fonte: http://www.adiantum.it/public/3499-studio-fenbi-csa-sulla-violenza-al-femminile.-6500-casi-di-cronaca-in-esame.asp

 Un infaticabile lavoro di ricerca ultradecennale, coordinato da Fabio Nestola e svolto in collaborazione tra Adiantum e FeNBi CSA (Centro Studi Applicati). Un percorso alla scoperta di un fenomeno ampiamente deformato dai media, inesistente nelle politiche di sostegno alla vittima maschile, poco approfondito dal mondo accademico e, grazie ad una infomazione "schierata" culturalmente a tutela di un solo genere, rimosso dalla coscienza sociale. 

Una corposa letteratura scientifica internazionale evidenzia la carenza di studi specifici in Italia sulla violenza rosa, ove il fenomeno è pressoché ignorato. Il CSA FeNBi – Centro Studi Applicati, ha effettuato un’analisi di oltre 6.500 articoli di cronaca nera che registrano soggetti maschili come vittime di violenza femminile, all’interno della coppia, del nucleo familiare, dell’ambiente di lavoro.
Ferma restando una larga prevalenza di soggetti maschili quali autori di un agito violento - tra le mura domestiche e non solo - lo studio analizza la percentuale minoritaria, vale a dire le condotte aggressive e criminose delle quali un soggetto maschile può essere vittima all’interno del rapporto di coppia, rilevando come rispondano a criteri diversi rispetto alla violenza esercitata a ruoli invertiti: per modalità, strumenti, tasso di premeditazione, motivazioni. 

Secondo i risultati dello studio, la violenza femminile, contrariamente alla percezione diffusa nell’immaginario collettivo, si esplicita attraverso una vasta gamma di modalità. Analizzando differenze ed analogie rispetto alla criminalità maschile, emerge come l’uxoricidio “rosa” sia seguito in percentuali significative da tentativi di depistaggio, il 21% dei casi presi in esame. Occultamento di cadavere, simulazione di suicidio della vittima, simulazione di incidente o aggressione ad opera di terzi (rapina, debiti insoluti, lite occasionale, altro ) Una prerogativa pressoché esclusivamente femminile è l’infanticidio (soppressione dei figli neonati).
Anche per quanto riguarda il figlicidio (soppressione dei figli non in prossimità dell’evento-parto) la donna prevale nella misura del 79%. Aggressioni a mani nude o con corpi contundenti, che provocano lesioni anche gravi, interessano con maggiore frequenza fasce d’età adolescenziali (bullismo rosa).
Va detto che le baby gang femminili, anche in contesti scolastici, indirizzano atti violenti contro coetanei ambosessi.
Gli atti persecutori sanzionati ai sensi dell’art. 612 bis (stalking) registrano autrici femminili in percentuali che oscillano, a seconda delle Procure, tra il 22 ed il 28%.


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