martedì 9 luglio 2013

Segnali dal futuro





 Fonte: http://capitandaddy.wordpress.com/2013/07/08/segnali-dal-futuro-orwell-2063/

Donna prendi questo impegno:
la guerra è pace
la schiavitù è libertà
l’ignoranza è potenza
Tutto ebbe inizio durante il TG della sera, un attimo prima l’anchorman stava ammiccando all’inviata di turno e un attimo dopo si sparava nella fronte mandando la propria materia cerebrale ad imbrattare gli schermi alle sue spalle nello studio televisivo.
Lesse la notizia, come tutte le altre senza dare modo agli spettatori di prepararsi a ciò che stava per succedere.
La Legge A-Men  era stata approvata dal parlamento e ora era in vigore a tutti gli effetti.
Nessuno si sarebbe aspettato un gesto così eclatante eppure il sangue, il buco in fronte, le orbite all’indietro erano davanti a tutti e tutti andarono nel panico: gli uomini lo vissero con un sentimento di rassegnazione, come un destino scelto da qualcun altro; le donne, invece, rimarcarono dal canto loro un’esigenza ormai irrinunciabile: nonostante tutto ciò che era stato fatto fino a quel momento, non era ancora abbastanza; decisero di insistere per estirpare la violenza blu.
Infatti, già da diverso tempo, la guerra di genere era stata fomentata dalla propaganda social-femminista che era riuscita ad inculcare nei cervelli del popolo rosa l’odio e l’allarmistica sensazione di panico dell’emergenza incipiente.
Il Ministero istituì una task-force dedicata alle politiche di contrasto della violenza di genere e del femminicidio che nel giro di breve tempo definì le linee guida per il nostro paese partendo dalla messa in opera della Convenzione di Istanbul approvata a tempi di record in tutti i paesi dell’Unione.
Ai maschi adulti fu imposto un corso di aggiornamento mentale e chi non lo avesse superato avrebbe dovuto trasferirsi nelle aree dedicate, mentre gli abili a vivere nelle zone miste avrebbero dovuto sostenere dei richiami ogni due anni per accertare la correttezza psicoattitudinale adatta alla convivenza multi genere.
Tuttavia la tendenza maschile a concentrarsi e a fare gruppo sollevò forti perplessità e i dubbi si trasformarono presto in emergenza sociale, avviarono, così, le geolocalizzazioni e nel corso di un paio di mesi vennero distribuiti i braccialetti gps a tutti i maschi e nei casi in cui vennero evidenziate zone sovrappopolate di soggetti blu, vennero eseguite le deportazioni di genere.
Gli adulti maschi abili alla convivenza vennero dichiarati UOMA in modo tale da definirne i diritti e le tutele pur essendo considerati di genere inferiore.
Con la vigente legge si abolì l’uso del maschile per definire gruppi omogenei di persone, utilizzando il genere femminile in quanto la maggioranza della popolazione mondiale fu di norma di tale genere.
Una volta c’erano le razze, dalla legge A-Men ci furono i generi.
Per quanto riguarda i rapporti di coppia furono da subito aboliti tutti i contratti prematrimoniali in essere; furono istituite le “note operative di coppia”: la casa divenne di proprietà esclusiva della donna, la cura e la gestione della prole fu affidata esclusivamente alla madre, venne disposto per i figli maschi  fino all’età di 11 anni la permanenza presso Centri di Educazione Rosa.
In via transitoria e fino al completamento della rieducazione globale maschile, furono istituiti per le giovani donne già dall’età prescolare dei corsi di apprendimento delle tecniche di difesa personale contro il maschio violento.
Venne abolita la scuola mista con il passaggio definitivo al modello dell’educazione omogenea di genere (single sex education): per le femmine questo tipo di educazione garantì l’innalzamento sociale e la capacità di gestione e governo della nuova nazione, mentre ai maschi fu riservato l’insegnamento dei lavori socialmente utili.
Con la vigente legge si abbandonò l’uso del maschile per definire gruppi omogenei di persone, utilizzando il genere femminile in quanto la maggioranza della popolazione mondiale era di tale genere.
Nel corso di pochi mesi il numero dei suicidi aumentò del 40%; gruppi di uomini cercarono di resistere riunendosi segretamente in associazioni di tutela di genere, tuttavia dopo aver analizzato la grave situazione denigratoria in atto decisero che l’unica soluzione accettabile sarebbe stata la morte garantendo tra l’altro  alle donne il raggiungimento di uno degli obbiettivi che si erano prefissate ovvero un immediato calo della popolazione mondiale maschile.
trattasi di scritto di fantasia del genere distopico dispotico

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