giovedì 17 gennaio 2013

I pifferai del diritto di famiglia...





 
Leggo con interesse le citazioni del prof. Monti sulla famiglia:
 "Per me la famiglia è formata da un uomo e da una donna, 
ed è giusto che i figli crescano con un padre e una madre", 
e vorrei tanto contare sulla priorità che un futuribile governo darebbe alla famiglia, nucleo della società, “specchio dell’amore di Dio” .

Queste sue dichiarazioni vengono a valle di altre, che ho letto giorni fa, con una non celata ironia sul pifferaio magico di Hamelin. Non mi occupo di politica, in parte ne sono disgustato, ma è con vero gusto che ho letto il riferimento al pifferaio, perché figura tanto vicina a tanti padri separati.
Il gusto nel leggere della similitudine di Monti,  è dovuto all’ottima rappresentazione che il pifferaio rende di molte figure che si aggirano nell’ambito grottesco del diritto di famiglia.

Ho incontrato molti pifferai, chiamati nei procedimenti giuridici di separazioni matrimoniali ad esprimersi sulle capacità genitoriali di un padre e di una madre.
I quali genitori, proprio perché si separano (magari condendo la separazione con qualche infondata accusa strumentale: pedofilia, abusi, violenze etc.), tanto d’accordo non andranno. Situazione liquidata come "genitore conflittuale"

Il primo è lo psico-pifferaio, che fonda le proprie valutazioni circa le capacità genitoriali su basi tanto  malferme e ascientifiche (un CTU, commentava il gesto di un minore -4 anni- che porgeva al padre una tigre di peluche come un tentativo di “ sottolineare una parte del padre da tenere a bada”. E gli è ancora andata bene, perché se avesse sporto un asino, chissà che cosa usciva dal piffero del CTU….), quanto pericolose, prestando il fianco a strumentalizzazioni di parte e trascinando le liti nel baratro dei conflitti in sede giudiziale.

Ben scriveva Paolo di Tarso (Santo per chi ci crede, ma comunque personaggio storico, esistito in carne ed ossa)
“Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole”

Il secondo, più pericoloso, è rappresentato dal penal-pifferaio della Procura e del tribunale dei Minori,  che, unaudita altera parte, ben si prestano di dar credito alle note ipnotiche delle mogli-madri-addolorate. Le ex-mogli, altrettanto  incuranti delle ben tristi conseguenze delle note del piffero che spandon nell’aere del tribunale dei Minori, talvoltano riescono pure a sottrarre i figli dalle cure del coniuge, per più mesi, grazie all’ipnotico potere che una madre-mamma-addolarata esercita su un giudice minorile. Situazioni gravi e paradossali, liquidate con quelle odiose parole che suonano i pifferai delle testate giornalistiche: “figli contesi”.
 
 Il terzo è il civil-pifferaio del Foro, che, per nulla considerando quanto ormai agiscono le  ex-coniugi per estromettere i mariti dall’accudimento dei figli (false accuse di abusi sessuali, accuse di violenze, che  procurano un non salutare viaggio nei gironi infernali della Procura e del Tribunale dei Minori) ben ritengono di seguire le note ipnotiche delle CTU, disapplicando la legge, per nulla considerando i fatti, e adducendo frequentemente la conflittualità come elemento esclusivo di uno dei genitori dall’affido.
Purtroppo ben sappiamo che nei tribunali si suonano le stesse note. Lo sanno bene, i genitori estromessi: la Prassi vince il Diritto. Più sono le sentenze che si allineano sulla Prassi, maggiore è la loro fondatezza (virtuale). La voce di più sentenze, che sembrano copiare lo stesso modulo prestampato, è la voce della Giustizia, altra versione del detto: vox-populi, vox Dei. (2).
Le note dei tribunali civili riducono i nostri figli a pacchi postali e i padri a padri-bancomat. 
E le palesi ingiustizie, creano conflitti.


L’ultima pifferata è quella della sentenza n.601 della Cassazione, sulla mancanza di elementi scientifici per negare l’affido di un minore ad una coppia lesbica. Ergo: per la coppia lesbica non ci sono elementi scientifici. Per tanti padri (mussulmani, ma anche cristiani, agnostici e atei) invece probabilmente sì. 

E abbiamo visto con disgusto i politici ipnotizzati dai pifferai sulla questione dei matrimoni gay/lesbiche e quasi nessuno sui diritti dei genitori naturali e separati.




 

Sembra che anche i disegni di legge più ragionevoli sull’affido condiviso (DDL  957) (3) debbano subire l’affronto del pregiudizio dei pifferi.
A tal riguardo segnalo che le poli-pifferate non mancano, in diritto di famiglia.
Da quelle in litania  PD (4) a quelle del mantra delle attiviste dell' IDV (5).
Qualche voce fuori dal coro da Casini (6), che si ricorda dei padri separati a Natale e prima delle elezioni , genitori “che vivono in auto e fanno la coda per un piatto di minestra”.

Vorrei tanto confidare sulla priorità che un  futuribile governo Monti darebbe alla famiglia, nucleo della società, “specchio dell’amore di Dio”. Vorrei tanto, come padre e Italiano.
E’ che tante promesse, tanti pifferi, specie quelli ragionevoli,  suonano sempre al momento delle elezioni. Poi silenzio.
 Allora mi dico...
  • C’è già un DDL sul diritto di famiglia e sull’affido condiviso. L’affido condiviso deve essere la regola, così come il mantenimento diretto, così come il diritto del minore a trascorrere il 50% del tempo con ciascuno dei genitori.

  • C’è già un esercito di elettori (i padri separati e magari qualche madre, ma sicuramente anche molti nonni) pronti a dare il proprio assenso ad una politica che non li discrimini.

Che si esprimano, i nostri esperti della politica! Che si esprimano sulla famiglia, non in modo generico, bensì sul disegno di legge 957, esprimendo un chiaro assenso o dissenso. Poi vedremo, a chi dare il nostro voto. Almeno avremo modo, tra qualche mese, esaurito il prurito elettivo dei nostri papabili, di giudicare se anche loro non siano stati dei pifferai.



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