domenica 13 gennaio 2013

Il Papa smonta il 'gender' e difende matrimonio tra uomo e donna (e si dimentica dei separati)



Fonte:
http://www.ilmessaggero.it/primopiano/vaticano/vaticano_gay_matrimonio_gender/notizie/239749.shtml



CITTA’ DEL VATICANO - Il Papa smonta la teoria del gender, e nel discorso alla curia per gli auguri di fine anno, evoca l’acceso
dibattito politico e culturale in Francia sul matrimonio gay. Il pensiero di Benedetto XVI proprio mentre si affacciano legislazioni in tutta Europa che tendono a parificare le unioni tra le coppie di fatto alla famiglia tradizionale, è quello di riaffermare il valore del matrimonio tra uomo e donna.

«Il Gran Rabbino di Francia, Gilles Bernheim, in un trattato accuratamente documentato e profondamente toccante, ha mostrato che l’attentato, al quale oggi ci troviamo esposti, all'autentica forma della famiglia, costituita da padre, madre e figlio, giunge ad una dimensione ancora più profonda». Il rabbino ha scritto di recente un memorandum di 25 pagine indirizzandolo al Premier francese Jean-Marc Ayrault per contestare proprio il progetto di legge «Mariage pour tous» che legalizza le nozze gay.

«Se finora avevamo visto come causa della crisi della famiglia un fraintendimento dell’essenza della libertà umana, ora diventa chiaro che qui è in gioco la visione dell’essere stesso, di ciò che in realtà significa l’essere uomini» ha affermato il Papa davanti a cardinali, vescovi, officiali della Segreteria di Stato e delle congregazoni. «Egli cita l’affermazione, diventata famosa, di Simone de Beauvoir: Donna non si nasce, lo si diventa (On ne naît pas femme, on le devient). In queste parole è dato il fondamento di ciò che oggi, sotto il lemma 'gender', viene presentato come nuova filosofia della sessualità. Il sesso, secondo tale filosofia, non è più un dato originario della natura che l’uomo deve accettare e riempire personalmente di senso, bensì un ruolo sociale del quale si decide autonomamente, mentre finora era la società a decidervi. La profonda erroneità di questa teoria e della rivoluzione antropologica in essa soggiacente è evidente. L’uomo contesta di avere una natura precostituita dalla sua corporeità, che caratterizza l`essere umano. Nega la propria natura e decide che essa non gli è data come fatto precostituito, ma che è lui stesso a crearsela».

Infine una raccomandazione indiretta ai politici cristiani impegnati a difendere vita e famiglia in Parlamento. «Nel dialogo con lo Stato e con la società, la Chiesa certamente non ha soluzioni pronte per le singole questioni. Insieme con le altre forze sociali, essa lotterà per le risposte che maggiormente corrispondano alla giusta misura dell’essere umano». Tuttavia la Chiesa «ha individuato come valori fondamentali, costitutivi e non negoziabili dell’esistenza umana, lo deve difendere con la massima chiarezza. Deve fare tutto il possibile per creare una convinzione che poi possa tradursi in azione politica».

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