lunedì 7 gennaio 2013

La Chiesa e i separati




 fonte:
http://www.adiantum.it/public/3234-la-messa,-i-sacerdoti-e-il-coraggio-%28che-manca%29-di-celebrare-i-separati.asp


Al teatro don Bosco di Torino, in corso Francia, angolo via Stupinigi a Cascine Vica, è stato organizzato uno spettacolo teatrale di fine anno. Fra i tanti avvisi nella bacheca dell´Oratorio, mi ha sorpreso un foglietto a colori, con un avviso per i padri separati di poter avere a disposizione un alloggio "dove fare i papà".
Un alloggio a ore o a giorni...
Inorridire o sentirsi contenti? Avvertire lo sfacelo che incalza le nostre famiglie, divide padri e figli, allontana gli affetti, distrugge e annienta i contatti umani, nella pressochè totale indifferenza dei media? Oppure essere contenti, perchè "qualcosa si muove ", qualcosa viene agito, viene escogitato per sollevare parzialmente le sorti di molti? Limitandosi ad assistere le situazioni di forte crisi, non si corre forse il rischio di banalizzare?
Il problema è non avere un alloggio con cui trascorrere qualche ora con i figli, ma, piuttosto, non vedere riconosciuto un diritto, sacrosanto e religioso diritto, di partecipare concretamente e significativamente alla crescita dei figli. Il rischio è che, tacendo l´iniquità delle separazioni italiche, e indulgendo nel comportamento di molti (cristiani cattolici compresi) che negano i diritti fondamentali delle nostre famiglie, la situazioni diventi cronica.
Il problema dei separati non è solo il potere o non potere ricevere i Sacramenti. Le forze che mirano a distruggere l´immagine della Sacra Famiglia sono ben più vigorose, ben armate, ben organizzate. Non si interessano dei Sacramenti, si interessano dell´intima esigenza umana e genitoriale, e la negano con nuove fanta-teorie, sostenute dal nulla....
Eppure basterebbe poco, per far finire l´iniquità. Basterebbe che ogni Santa Domenica, in ogni Santa Messa, oltre alle intenzioni di preghiera per i disoccupati, i malati, i bisognosi, i diseredati, si ricordasse più esplicitamente una parola, che sembra davvero tabù: "separati". "....Per i figli dei genitori separati civilmente, affinchè le istituzioni comprendano il loro diritto a vivere in modo bilanciato con i genitori, usufruendo dell´amore e delle cure di entrambi, preghiamo.....". Oppure, come disse Monsignor André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, presidente della Conferenza episcopale francese, per la festa dell´Assunzione "Per i bambini e i giovani; che tutti aiutino ciascuno a scoprire il proprio cammino per progredire verso la felicità; che cessino di essere oggetto dei desideri e dei conflitti degli adulti per godere pienamente dell´amore di un padre e di una madre".
Basterebbe poco, davvero molto poco. Forse ci vorrebbe molto coraggio, davvero tanto. Povero celebrante, povero sacerdote: diventerebbe certamente bersaglio della maggior parte delle rivistucole e dei giornaletti satirici. Ne farebbero scempio, per qualche giorno. Poi il popolo cristiano non potrebbe far altro che accettare e dare testimonianza alla Verità.
Possa il Signore ricompensare chi con impegno collabora ogni giorno a far conoscere la Verità, specie con la comunicazione.

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